La prefettura di Campobasso ha approvato e pubblicato il bando per l’accoglienza dei migranti. Cerca strutture private che assicurino accoglienza e servizi per i migranti: la previsione è di 2.250 posti sul territorio della provincia. L’avviso contiene la clausola di salvaguardia che esclude i Comuni che aderiscono allo Sprar.
A questi numeri vanno aggiunti i 1.400 calcolati dalla prefettura di Isernia nel suo bando. E poi i profughi che saranno dislocati nel centro hub di San Giuliano di Puglia (l’ultima ipotesi è di 500).
L’emergenza migranti, nonostante tutto, resta un problema dell’Italia. Rientrate le frizioni con l’Austria, non si segnalano ancora azioni concrete da parte dell’Ue e degli altri Stati. La gestione del flusso ininterrotto, e tornato negli ultimi giorni imponente, di extracomunitari che percorrono la rotta verso l’Europa ricade unicamente sul governo di Roma e sui suoi territori.
In Molise i numeri cominciano a diventare impressionanti rispetto alla popolazione. E sale l’insofferenza, finora confinata a dichiarazioni di nicchia. Ma adesso il problema è reale e il clima si arroventa.
Intanto ieri il ministro Marco Minniti ha svolto un’informativa urgente alla Camera. L’informativa – e l’accelerazione che il Viminale ha dato alla gestione dell’emergenza – erano state anticipate dalle agenzie e dalla stampa nazionale in mattinata. Due nuovi hotspot in Sicilia, a Palermo e Siracusa e un centro di identificazione ed espulsione da 100 posti in ogni regione per i migranti che non hanno i requisiti per rimanere nel nostro Paese e dovranno essere espulsi. I sei nuovi hotspot si aggiungono ai quattro già in funzione a Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto.
Di un Cie per ogni regione i era già discusso nei mesi scorsi. Ma dopo la rivolta degli amministratori locali, e in considerazione anche dell’inadempienza dell’Europa sugli impegni relativi alla distribuzione dei migranti, il Viminale aveva soprasseduto. Ora però pare che Minniti intenda procedere in tempi rapidi. Sottolinea Repubblica: «Con o senza l’assenso dei governatori».
In Molise una delle questioni più delicate riguarda l’hub di San Giuliano di Puglia. Contrari i Comuni vicini, in testa Santa Croce di Magliano, per i grandi numeri che prevede, il presidente della Regione Frattura sta cercando una proposta condivisa. Adesso c’è il rischio che il ministero la respinga.
Intanto, per l’accoglienza ‘diffusa’ la prefettura ha bandito la gara destinata ai privati. Tra i servizi che bisogna assicurare: la mediazione linguistico-culturale; il servizio di informazione, attraverso l’impiego di personale qualificato, in ordine alla normativa concernente l’immigrazione, la protezione internazionale, la tutela delle vittime di tratta e i rimpatri volontari assistiti, le garanzie per i minori non accompagnati e i diritti e doveri dello straniero, nonché sulle regole comportamentali vigenti nel centro e sull’organizzazione dei servizi erogati; il servizio di assistenza sociale e psicologica; il servizio di supporto all’integrazione consistente nell’orientamento al territorio, nello svolgimento di corsi di lingua italiana, nell’organizzazione del tempo libero; l’assistenza ai minori. Il servizio è assicurato in rapporto alle esigenze dell’età dei minori presenti nel centro ed è svolto da personale con formazione adeguata; servizio di distribuzione, conservazione e controllo dei pasti; cura ed igiene della persona; servizio di lavanderia; servizio di trasporto; servizi di comunicazione con l’esterno attraverso la predisposizione di aree dedicate alla connessione Wi-fi. Riguardo all’assistenza sanitaria: una visita medica d’ingresso e il primo soccorso sanitario; la tenuta di una scheda sanitaria per ciascun ospite; la fornitura e la somministrazione dei farmici di automedicazione e somministrazione dei farmaci in base a prescrizione medica; l’espletamento delle procedure necessarie all’iscrizione al servizio sanitario nazionale o il rilascio del tesserino STP in relazione alla posizione giuridica dello straniero.
Al migrante, si legge nel bando del Palazzo del Governo, al momento dell’ingresso nel centro viene consegnata ricarica telefonica di 15,00 euro e un poket money pari ad 2,50 euro al giorno fino ad un massimo di 7,50 euro per nucleo familiare.
L’importo a base di gara è di 32,50 euro al giorno per ogni migrante assistito (comprensivo del pocket money). Il valore complessivo del servizio è pari a 10,7 milioni per il 2017, a 32 milioni per il 2018 e a 15,8 per il 2019 (eventuale proroga).

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