L’obiettivo del commando era il boss, freddato insieme al cognato non lontano dalla stazione ferroviaria di San Marco in Lamis. Uccisi anche due agricoltori. Passati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Avevano visto tutto a bordo del loro Fiorino. Rincorsi, fermati e ammazzati.
A pochi chilometri dal Molise, in una zona che per tanti corregionali è luogo di frequentazioni commerciali e personali anche quotidiane, la mafia pugliese padroneggia un territorio che si sente abbandonato dalle istituzioni.
L’eco della strage si sente forte in regione. L’ex vicepresidente della giunta Michele Petraroia porta un conto inquietante: «Dall’inizio dell’anno sono state brutalmente assassinate 17 persone in una faida che non accenna a placarsi e senza che le istituzioni riescano a riprendere il controllo del territorio. La situazione è grave e domani (oggi, ndr) sarà a Foggia il Ministro dell’Interno Minniti per presiedere il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza Pubblica, ma in realtà l’area a rischio è più vasta della provincia di Foggia e tocca da vicino la nostra regione sia nell’area costiera che nel circondario di Campobasso».
Le avvisaglie, secondo Petraroia, sono chiare: «È notizia di dieci giorni fa che un boss di Foggia ha scelto di scontare i domiciliari a Campobasso nel mentre tutti ricordano che l’auto con cui i mafiosi spararono sulle vetture delle forze di polizia a San Severo era stata rubata a Termoli. Il Molise è facilmente raggiungibile, può offrire occasioni di investimento per il riciclaggio o per spacciare droga, può servire per nascondersi o più banalmente come retrovia per organizzare parte delle azioni criminali. Occorre una forte cooperazione tra magistratura, forze dell’ordine, istituzioni e direzioni distrettuali antimafia, che agevoli il coordinamento di iniziative unitarie di contrasto alla mafia foggiana, alzando lo sguardo sui rischi che corre la nostra regione e mobilitandosi a sostegno delle attività di prevenzione e controllo del territorio condotte alacremente dalle Procure e da Carabinieri, Finanza e Polizia».