Per non dimenticare che questa è l’emergenza. Perché si può anche perdere il lavoro, disperarsi, ricominciare daccapo. Ma non si può giocarsi la vita sfidando il destino con una pista di coca. Qualche anno fa Nicola Cavaliere, allora vice capo della Polizia, raccontò ad un cronista il pericolosissimo segno dei tempi. “Nelle cene ‘‘in’ la cocaina viene offerta con disinvoltura, come si mettesse sul tavolo un vassoio di polpette”. A lui si è ispirato Giancarlo De Cataldo per il commissario Scialoja di Romanzo criminale. Cavaliere, giovane investigatore, indagò a lungo sui misteri della Banda della Magliana che proprio dallo spaccio di stupefacenti ricavò il denaro per ‘‘comprarsi’ Roma. La droga fa paura. Perché quasi quasi nessuno se ne ricorda più. Con la crisi anche approvvigionarsi di roba è più facile, perché le sostanze sono a buon mercato. Con la crisi i narcotrafficanti risparmiano sul taglio. E le sostanze sono innumerevoli e micidiali. In Molise i dati del contrasto relativi ai primi tre mesi del 2012 raccontano di 33 arresti, una media esatta di 11 pusher intercettati e fermati ogni mese. Da sola l’attività incessante di polizia, carabinieri e guardia di finanza però non basta. L’ultimo sequestro della Mobile ha impedito l’arrivo sul mercato di 200 grammi di cocaina. Conto alla Rovescia, il programma di attualità di Teleregione in onda stasera alle 21, farà il punto sul disagio che porta i giovani a perdersi. Attraverso il racconto coraggioso e generoso di chi non ha più un figlio e di chi lo ha salvato, di chi ogni giorno lavora per recuperare le vite dei ragazzi al bivio. In studio due genitori che hanno combattuto l’inferno degli stupefacenti, padre Lino Iacobucci – coordinatore della comunità terapeutica ‘‘La Valle’ -, la dirigente del Sert di Campobasso Giovanna De Cerce e il capo della Mobile del capoluogo Giuseppe Annicchiarico

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