Il Signore dà il pane a chi non ha denti. Così recita un vecchio detto che sta ad indicare i casi in cui si è impossibilitati a godere di un qualcosa di positivo. Un proverbio che sicuramente calza a pennello, visto i tempi di crisi, per la vicenda accaduta a Bojano a seguito di una giocata risultata poi superfortunata che avrebbe potuto cambiare la vita a chiunque e che, invece, non si sa bene se per distrazione, ignoranza, sbadataggine o per qualche altra causa, non è stata ritirata. Del fatto abbiamo avuto notizia solo ora e per questo ci apprestiamo a raccontarla ai nostri lettori. I fatti: sabato 21 maggio dello scorso anno, intorno alle ore 20, nella tabaccheria-ricevitoria Auriemma in via Croce a Bojano, un anonimo scommettitore era stato baciato dalla dea bendata con una giocata da 2 euro al “Win for life”, azzeccando la combinazione vincente con i numeri 1, 3, 6, 7, 8, 10, 11, 13, 16, 17 più il numerone 20. La vincita avrebbe fruttato al giocatore un assegno di 6mila euro al mese per venti anni. Un super stipendio che avrebbe risolto tutti i problemi di natura economica al fortunato vincitore per il prossimo ventennio. Il valore complessivo della vincita, calcolato con la valuta odierna, ammonterebbe ad un milione e 400mila euro, vincita che nessuno al mondo rifiuterebbe di certo. La notizia aveva fatto immediatamente il giro della città e più di qualcuno, oltre ad invidiare la persona baciata dalla fortuna, aveva cominciato anche ad ipotizzare il nomi del possibile fortunato. Il termine massimo entro il quale l’anonimo scommettitore doveva presentare la ricevuta vincente agli uffici Sisal di Roma o Milano era 60 giorni solari dal giorno successivo alla pubblicazione del bollettino ufficiale. Oggi si scopre che quel biglietto vincente di “Win for life” non è stato mai presentato agli sportelli della Sisal per regolarizzare quel super stipendio mensile che avrebbe avuto la durata di ben quattro lustri. Un vero peccato. Cosa sia potuto accadere è un vero mistero: semplice distrazione con la schedina poggiata chissà dove che non è stata più trovata, oppure una tasca bucata. Purtroppo gli sbadati o smemorati vincitori, come è il caso dell’anonimo bojanese, in Italia sono tantissimi, basta dire che ogni anno i premi non ritirati nei vari concorsi o lotterie nazionali ammontano complessivamente a svariati milioni di euro. Si spera solo che l’anonimo scommettitore non si sia presentato troppo tardi a reclamare la vincita, quando ormai i termini erano scaduti. In questo caso l’interessato avrebbe avuto un rimorso per tutta la vita per aver girato le spalle alla fortuna.