Manca solo l’ultimo passaggio, sostanzialmente formale, alla proroga della cassa integrazione per altri 12 mesi alla Gam di Bojano.
Quella di cui i poco più di 260 dipendenti hanno goduto finora è scaduta sabato scorso, 4 novembre. Il 13 novembre al ministero del Lavoro la riunione del tavolo con azienda, Regione e sindacati per il cosiddetto esame congiunto, al termine del quale sarà rinnovata la cassa straordinaria.
Tutto ciò dopo che la Regione ha legiferato in materia: ha, cioè, autorizzato Finmolise (con risorse della Regione, socio unico della Gam) a erogare alla partecipata che è in concordato fino a 764mila euro. Poco più di 400mila serviranno a coprire la quota di Tfr degli addetti (la Gam non può farsene carico perché sottoposta a procedura concorsuale), il resto a rinnovare il contratto di fitto di ramo d’azienda con la cooperativa Solagrital. È in virtù di quel contratto che impiegati e operai sono passati alle dipendenze di Gam qualche anno fa e ora possono percepire gli ammortizzatori che questa richiede.
Sarà il quinto anno di cassa integrazione. In attesa del rilancio tante volte promesso e che oggi poggia su base che sulla carta sono fra le più solide: un accordo firmato al Mise con l’acquirente dei beni della ex Arena messi in vendita (in un primo lotto), e cioè incubatoio, macello e centri allevamenti. L’acquirente è il gruppo Amadori, il secondo player in Italia del settore. Tra gli atti più attesi, ora, la graduatoria del bando del Psr a cui la società Agricola Vicentina (del gruppo) ha partecipato per il cofinanziamento della ristrutturazione dell’impianto di incubazione. E poi, entro dicembre come ha dichiarato anche il presidente della Regione Frattura la scorsa settimana, la definizione dell’investimento (con la decisione finale sul sito) per il macello.