A Siviglia l’Assemblea generale della Calre, la Conferenza che riunisce i ‘parlamenti regionali’ d’Europa nel corso della quale il presidente del Consiglio del Molise Vincenzo Cotugno, presenterà la relazione finale sui “minori stranieri non accompagnati” stilata dal gruppo di lavoro da lui coordinato.
L’obiettivo, ha spiegato alla vigilia Cotugno, è stato sensibilizzare alla cultura dell’accoglienza e tutelare i soggetti più deboli, appunto i minori. L’impegno finale è ottenere una direttiva comunitaria che imponga agli Stati membri una condotta uniforme sul tema.
Tra le tappe decisive per il documento, l’incontro che si è svolto a Venafro a settembre. «Il Molise ha dato il suo prezioso e valido contributo per affrontare con decisione un dramma sociale tra i più sentiti in Europa. E per questo mi sento di dover ringraziare il procuratore del Tribunale dei Minori di Campobasso Claudio Di Ruzza e l’Università degli Studi del Molise, in particolare la professoressa Stefania Giova e il prof Michele Della Morte, per il fondamentale apporto al risultato».
La relazione ha giù avuto l’avallo del governo ed è stata recepita in gran parte dalla legge nazionale 47/2017. L’Italia, ha rimarcato Cotugno, «è stato l’unico Paese europeo a legiferare su questo delicato argomento e aver potuto contribuire a questo importante risultato non solo ci riempie di orgoglio, ma ci indica che la strada intrapresa per affrontare questo tema è stata quella più concreta nell’interesse del minore. Solo nel 2017, sul nostro territorio nazionale, sono sbarcati 18mila minori non accompagnati: una vera emergenza che va affrontata con la giusta cautela e determinazione! Per questo abbiamo ritenuto utile indicare un percorso che escluda che il minore debba seguire lo stesso iter previsto per i maggiorenni (accoglienza nei centri per immigrati, ndr), inserendo la figura del tutor che possa seguirlo da vicino e favorire il suo inserimento in famiglie di uguale etnia, per le quali nascerà un apposito elenco, per il mantenimento delle tradizioni d’origine e approdare ad un’eventuale adozione».
A Siviglia, ha concluso, «chiederemo di sottoporre il progetto definitivo all’attenzione del Parlamento europeo, affinché si arrivi ad una condivisione uniforme del trattamento dei “minori non accompagnati” in tutti i Paesi membri, seguendo i valori dell’accoglienza e della tutela dei soggetti più deboli».