Vincitori di concorso, eppure precari (assunti con contratto a tempo determinato) e quindi a rischio. Si tratta di coloro che hanno partecipato, con esito positivo, alla selezione nazionale del ministero dei Beni culturali “60 esperti per il patrimonio culturale”.
Di loro si è occupato il presidente del Consiglio regionale del Molise Vincenzo Cotugno. Ed è lui, adesso, a far sapere che ci sono buone notizie. Lo scorso 3 novembre, Cotugno ha scritto al ministro Dario Franceschini per chiedere un diretto interessamento su una vicenda che riguarda anche diversi ricercatori molisani.
«In occasione della riunione della plenaria dei presidenti dei Consigli regionali d’Italia, tenutasi al Castello Pandone di Venafro, abbiamo appreso della scadenza contrattuale di questi precari – così il capo di Palazzo D’Aimmo nella nota a Franceschini – Detto personale ha svolto, nell’aliquota assegnata al Molise, un ruolo importante ai fini della tutela, della fruizione e della valorizzazione del patrimonio archeologico-culturale e turistico-economico della nostra regione. Confido in un suo determinante e preziosissimo intervento al fine di una felice conclusione della vicenda».
La risposta da parte del ministro ai Beni culturali, per il tramite della dirigente Paola Passarelli, è arrivata a stretto giro, dando un positivo riscontro all’appello del presidente dell’Assemblea di via IV Novembre.
«In virtù del disegno di legge di bilancio per il 2018, attualmente all’esame del Senato per l’approvazione definitiva – si legge nella risposta del Ministero – il legislatore ha previsto la possibilità di prorogare per l’anno 2018, non oltre il limite massimo di 36 mesi, anche discontinui, e nel limite di 1 milione di euro, i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati dagli istituti e luoghi della cultura. È intenzione di questo Ministero avviare per tempo tutte le dovute procedure al fine di consentire, per l’anno 2018, la proroga dei contratti in oggetto, secondo le modalità e i limiti di spesa previsti dalla legge».
Soddisfatto, quindi, Vincenzo Cotugno che ha anche evidenziato anche l’alta professionalità e competenza dei funzionari Mibact protagonisti della vicenda: «Non posso che essere soddisfatto per la positiva risoluzione di una vicenda che teneva in apprensione decine di lavoratori, persone capaci ed appassionate, che quotidianamente partecipano alle attività di divulgazione, conservazione e promozione delle nostre bellezze storico-artistiche e culturali, in particolare dei musei e dei principali siti storico-archeologici della nostra regione».