Giunta ieri da Città del Vaticano, in una busta postale bianca con indirizzo scritto a mano dal Santo Padre papa Francesco, una lettera indirizzata all’arcivescovo di Campobasso –Bojano mons. GianCarlo Bregantini.
Nella busta un biglietto personale scritto dal Papa il 29 ottobre 2017 dove, nel ricordare la Sua visita in Molise del 5 luglio 2014, alla fine del Suo discorso (il primo) parlando a braccio all’Università del Molise, ha riferito di un padre gesuita, padre Bonavantura De Filippis che Egli stesso inviò nell’Antartide Argentina come cappellano. “Quando io ero Provinciale dei Gesuiti, c’era bisogno di inviare in Antartide, a vivere lì 10 mesi l’anno, un cappellano. Ho pensato, ed è andato uno, padre Bonaventura De Filippis. Ma, sapete, era nato a Campobasso, era di qua! (papa Francesco, 5 luglio 2014).
Nella busta, oltre al biglietto scritto a mano accompagnato da due “santini” con l’icona di san Giuseppe e di santa Teresa del Bambino Gesù entrambi scritti in spagnolo, il libretto dell’Ordinazione Sacerdotale di padre De Filippis: «Caro fratello, quando sono stato da voi vi ho detto che un figlio della vostra terra, il p. Bonaventura De Filippis, SJ, è stato il primo cappellano nell’Antartide Argentina. Ho ricevuto il libretto e ho pensato di inviarlo a voi, così avete un ricordo di questo cittadino illustre. Per favore, non si dimentichi di pregare per me. Che il signore la benedica e la Madonna la custodisca. Fraternamente. Francesco». Il vescovo di Campobasso -Bojano, Bregantini, con stupore ha raccontato il momento della “sorpresa” ricevuta e ha espresso gioia e commozione accompagnati da una immensa gratitudine al Santo Padre papa Francesco:
«Immenso lo stupore quando questa mattina, in data 15 novembre è arrivata dalla Santa Sede un plico con dentro una lettera specifica, scritto a mano con l’indirizzo Campobasso, Italia tanto accurato proveniente da Casa Santa Marta, Città del Vaticano. Lo apro con immensa trepidazione e trovo una lettera personale dove il Papa ricorda di tre anni fa, luglio 2014, quando venne ad incontrare la nostra città. Citò per primo il gesto di un prete gesuita di origine molisana che era stato innestato nella missione in Antartide. L’unico prete mandato in Antartide dove stava sei mesi. Quindi doveva essere una figura forte contro il freddo ed anche forte da un punto di vista spirituale e umano. E ce l’ha nominato a ricordo di questo: se quell’uomo molisano io ho potuto inviarlo, io Provinciale giovanissimo, in Antartide con buoni frutti , vuol dire che questa terra, il Molise, dà frutti di questo tipo. Con questa logica lui ha lodato noi e si è ricordato di questo suo gesto, ha chiesto che venisse inviato da Lui a noi il libretto dell’Ordinazione Sacerdotale del 1953: “Notizia della Compagnia di Gesù” . E questo per dire che le cose che noi facciamo, i prodotti editoriali, i giornali, le riviste, diventano documenti storici se noi siamo capaci di valorizzarli»
Anche lo scorso 30 settembre papa Bergoglio, nel salutare il sindaco del capoluogo del Molise Antonio Battista, durante un incontro in Sala Clementina con i sindaci dell’ANCI, gli ha ricordato l’episodio di padre Bonaventura De Filippis SJ, di Roccamandolfi, in provincia di Campobasso.
Con papa Francesco le sorprese e lo stupore dei suoi piccoli gesti dettati da mano e cuore di Misericordia e di Santità.