Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca Francesco Profumo è giunto a Campobasso. Dopo una breve visita a Palazzo della Giunta regionale, Profumo si è recato presso l’Ateneo del Molise, dove, alle ore 16, è iniziata la presentazione del progetto Smart Cities e Smart Communities. Ad accoglierlo il rettore Giovanni Cannata, il governatore Michele Iorio, il sindaco di Campobasso Luigi Di Bartolomeo e le massime autorità istituzionali della regione. All’evento sono presenti Fabrizio Cobis, dirigente dell’Ufficio VI della Direzione Generale per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca del Miur, l’assessore allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive della Regione Molise Michele Scasserra, i presidenti delle Camere di Commercio di Campobasso e Isernia Amodio De Angelis e Luigi Brasiello, il capo di Assindustria Molise Edoardo Falcione, l’amministratore di Sviluppo Italia Molise Domenico Testa, il presidente dell’Anci Francesco Miranda.
Puntare sulla ricerca per superare la crisi. E’ questa la ricetta del ministro Francesco Profumo che, nel corso dell’incontro, ha sottolineato l’importanza di investire sull’innovazione e di utilizzare nel migliore dei modi le risorse attualmente disponibili. In merito ai possibili tagli alla scuola, ha detto: “In questo momento non sono previsti. La scuola ha già pagato. Tuttavia, è prevista una migliore organizzazione e la scuola, l’università e la ricerca hanno avviato questo processo di riorganizzazione e credo che questo sia il tema sul quale dobbiamo lavorare: costruire un sistema della formazione e della ricerca più moderno, più capace di competere a livello europeo e soprattutto con una maggiore attenzione alla formazione soprattutto dei più piccoli”. Sui rettori di lungo corso, invece, Profumo non si esprime. “Non ho un opinione particolare, mi rifaccio alla legge. Nel momento dell’attuazione del nuovo statuto è previsto un anno accademico in cui si riavvia il nuovo sistema. Poi, ogni volta che ci sarà una nuova elezione, non si cambierà mai contemporaneamente il rettore, il senato accademico, il consiglio di amministrazione, i presidi e i direttori. Questo per evitare che si crei un vuoto di continuità”.