Ad Isernia si vive meglio che a Campobasso. Lo certifica l’annuale classifica sulla Qualità della vita de Il Sole 24 ore, pubblicata ieri, che ha ‘premiato’ la provincia pentra: Isernia si piazza al 78esimo posto, in salita rispetto allo scorso anno. Stabile il capoluogo di regione all’83esimo posto. Risultati comunque poco ‘esaltanti’, che fotografano la crisi, in quasi tutti i settori, della nostra regione.
La classifica sulla vivibilità e le opportunità delle 110 province d’Italia è stata stilata prendendo in considerazione sei macro-aree: ricchezza e consumi, lavoro e innovazione, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. Un totale di 42 indicatori tra cui quest’anno entrano anche gli acquisti online, il gap retributivo di genere, la spesa per i farmaci, il consumo del suolo, gli anni di studio degli over 25 e l’indice di litigiosità nei tribunali. Da tutti questi fattori vengono costruite classifiche di settore e una classifica finale di sintesi.
Analizzando nel dettaglio le sei macro-aree, le due province molisane occupano nella maggior parte dei casi la parte finale della classifica, anche se Isernia colleziona buoni risultati nella sezione giustizia e sicurezza, occupando il 19esimo posto, nel capitolo dedicato ad ambiente e servizi, piazzandosi al 42esimo posto. Male invece Campobasso con un 96esimo posto nella sezione Ricchezza e Consumi (mentre Isernia occupa l’89esima posizione); 87esimo gradino nel capitolo lavoro e innovazione e 84esimo posto per quanto riguarda ambiente e servizi. Metà classifica per entrambe le province nella macro-area demografia e società. Mentre il capoluogo di regione supera Isernia in cultura e tempo libero: Campobasso è stabile al 69esimo posto, mentre la provincia pentra chiude al 99esimo posto in netto calo rispetto allo scorso anno.
Ma ‘spulciando’ i 42 indicatori le sorprese non mancano: Campobasso guida la classifica del numero dei laureati tra i 25 e i 30 anni ogni 1000 residenti. Podio anche per Isernia che si piazza al terzo posto.
Maglia nera invece per le pensioni. In Molise si registrano gli importi più bassi dello Stivale: Campobasso è terzultima con 569 euro di media, mentre due gradini più in alto c’è Isernia con una media di 573,8 euro. Non va meglio, almeno per Campobasso, sul fronte della disoccupazione: nel capoluogo quella giovanile è al 38,3%. Isernia si ‘difende’ piazzandosi a metà classifica con il 23% dei giovani senza lavoro.
Analizzando i dati complessivi Belluno, secondo il quotidiano economico, è la città in cui tutti dovrebbero trasferirsi. La migliore qualità della vita parte dalle Alpi, passa attraverso Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento fino a Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte. Nei primi sette posti della classifica che misura il benessere, non solo economico, delle province italiane ci sono ben sei province alpine, a cui si aggiunge Trieste. Arretrano alcune grandi città: Milano che, nella classifica generale perde 6 posizioni e scivola all’ottavo posto; Roma, che scende al 24esimo rispetto al 13esimo del 2016, e Torino, che retrocede al 40esimo posto. I voti migliori per il consumo di suolo e l’emigrazione ospedaliera vanno invece a Sondrio, che guadagna il podio dell’area ambiente e servizi. Aosta vince in quanto a densità abitativa e nelle acquisizioni di cittadinanza, mentre per giustizia e sicurezza è la provincia di Verbano Cusio Ossola a guadagnare la prima posizione. Firenze, invece, supera Roma e si aggiudica il primo posto per cultura e tempo libero. Ma la grande sorpresa del 2017 è Ascoli Piceno, che vince la medaglia d’oro nella categoria lavoro e innovazione. In coda alla graduatoria complessiva, invece, finiscono soprattutto le aree di Campania e Puglia: ben otto nelle ultime dieci posizioni, con Caserta maglia nera 2017 e Taranto al penultimo posto. Al terz’ultimo c’è Reggio Calabria. In generale i risultati dei singoli indicatori sanciscono come il divario tra Nord e Sud del Paese tenda sempre più ad ampliarsi: per trovare la prima provincia del Sud e delle Isole bisogna arrivare fino al 52esimo posto, ovvero quello di Oristano. Le aree centro-settentrionali non solo ribadiscono i loro primati storici negli indicatori economici (dalla ricchezza al lavoro), ma guadagnano spazio anche nei ranking – come demografia e tempo libero – un tempo appannaggio dei territori del Sud.
Non doveva certo dirlo Il Sole 24Ore per scoprirlo!! Campobasso la metterei all’ultimo posto per tutto: dai servizi alla viabilità al decoro urbano al verde pubblico all’impiantistica sportiva all’offerta culturale e, ultimo ma non meno importante, alla coesione sociale e senso di appartenenza a una comunità.