Ancora un Natale di protesta per i dipendenti di Atm. «È il quinto – dice Emilio Santangelo, segretario regionale della Faisa Cisal e autista dell’azienda di trasporti -. Il quinto Natale in cui siamo in presidio perché mancano gli stipendi, da quattro a sei mesi».
Alcuni dei suoi colleghi aspettano ancora la tredicesima del 2016.
Il tira è molla è quello noto. La ditta sostiene di non avere le risorse per pagare con continuità, la Regione risponde ai sindacati che, invece, alla Spa corrisponde regolarmente le compensazioni. Da Roma la giunta attende il trasferimento degli ultimi tre mesi, al massimo gli stipendi dovrebbero essere due quindi. In ballo ci sono pure tre milioni che Atm vantava e sui quali ha avuto ragione dal punto di vista giudiziario. Dall’assessorato fanno sapere che quei soldi sono nella disponibilità dell’impresa.
«Non paghiamo gli stipendi da tre mesi – questa la dichiarazione del titolare di Atm Giuseppe Larivera a Primonumero – perché subiamo ogni anno uno squilibrio finanziario: la Regione Molise non trasferisce alla nostra impresa ciò che lo Stato trasferisce alla Regione stessa e che quest’ultima dovrebbe trasferire a noi come impresa per pagare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Questo mancato pagamento, che significa un milione di euro all’anno, noi lo paghiamo ogni mese ai lavoratori. Ma la Regione non ce lo rimborsa e dunque ogni mese si accumula un buco finanziario».
Contenziosi, vecchie ruggini e liti future – perché la Regione ribadisce che si andrà presto a gara per il gestore unico del trasporto pubblico locale -, in mezzo ci sono i lavoratori.
«Siamo nel tunnel e hanno anche chiuso le due estremità», ancora Santangelo. Un tunnel senza uscita.
Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Ugl da ieri sono in presidio.
Una soluzione per l’uscita dal tunnel ce l’hanno: che la Regione vincoli l’erogazione delle compensazioni almeno in parte al pagamento degli stipendi o che attivi la rescissione della concessione.
Il presidio prosegue a oltranza, finché «non avremo i nostri stipendi», dicono gli autisti di Atm. Ieri erano in via IV Novembre, davanti al Consiglio regionale anche se non era prevista la seduta dell’Assise. Stamane si spostano in via Milano, davanti alla Fondazione Molise Cultura dove è in programma la terza edizione della Giornata dell’Emigrazione. Vogliono parlare con Cotugno e Frattura.
Ai vertici della Regione si rivolge pure Sinistra italiana Molise con la segretaria provinciale di Campobasso Anna Spina. Sollecita una risoluzione definitiva per la vertenza. «È singolare che le anomalie più ricorrenti si registrano sempre all’Atm e alla società di trasporto pubblico di Termoli – osserva Spina – mentre in altre imprese del settore, salvo episodi circoscritti, non si determinano le stesse conflittualità. Possibile che la Regione Molise non riesca a porre termine a questa deplorevole situazione che costringe i lavoratori a sostenere lotte estenuanti, cause e ricorsi in ogni sede, contenziosi interminabili e scontri pesantissimi?». C’è un accordo fra l’ente pubblico e il concessionario, conclude, e va rispettato e applicato.