Entro il 31 dicembre 2017: questo il termine per i concorsi dell’Asrem stabilito nel decreto del commissario della sanità Frattura. La circolare Madia, del 23 novembre, lo allunga al 31 dicembre 2019. Quella la deadline per stabilizzare nella Pa. Quindi anche l’azienda di via Petrella ha due anni in più di tempo. Tempo prezioso, perché le centinaia di assunzioni sono ancora di là da venire. Un ritardo che il direttore generale Gennaro Sosto stima in sei mesi. Secondo lui a giugno 2018 sarà tutto concluso. Perché però questo ritardo? «A febbraio-marzo abbiamo deliberato il piano delle assunzioni, ad aprile le prime delibere di attivazione delle procedure e poi i concorsi vanno pubblicati nel Burm e in Gazzetta. Calcoli poi che le commissioni sono composte di personale interno, che ha anche molti altri compiti da seguire. Tante le procedure da portare avanti nello stesso periodo. Non siamo perciò riusciti a chiudere entro la fine di questo anno».
Intanto, poiché le procedure non sono concluse, il personale precario va di nuovo prorogato. Solo quella della mobilità per il comparto dei medici è definita, la stabilizzazione dei camici bianchi invece è in corso ma non chiusa. Per gli infermieri, categoria con il numero maggiore di posti da assegnare, la metà è più lontana. Sono 296 i precari in questo caso, infermieri e fisioterapisti: per i primi i posti da coprire, in base al piano del fabbisogno, sono 280, 140 con la mobilità extraregionale e 140 con i concorsi. L’avviso per la mobilità è scaduto, sono circa 400 le domande pervenute. La selezione per la stabilizzazione, invece, ancora non è pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Sul punto il manager dell’Asrem spiega che i tempi tecnici sono di norma così lunghi, o perlomeno lo sono stati anche per altri concorsi dell’azienda. Le domande vanno presentate dalla data di pubblicazione in Gazzetta, quindi gli interessati sono ancora in stand-by. Un’attesa accompagnata dalla tensione, perché solo la metà degli aventi diritto saranno stabilizzati. Quasi 300 gli aspiranti, poco più di 140 i posti a disposizione. E la selezione è anche severa: tre prove. A cui dovranno sottoporsi infermieri e operatori che lavorano già da anni negli ospedali molisani.
Le proroghe, dunque. Per i medici, l’accordo coi sindacati c’è. Sono una cinquantina gli interessati. Il loro contratto sarà rinnovato fino al 30 giugno 2018 e, in caso non fossero concluse le procedure di stabilizzazione, ancora fino al 31 dicembre prossimo. Ma l’iter prosegue come iniziato.
Per gli infermieri ieri al tavolo convocato in via Genova, nulla di fatto. Anzi, un vicolo quasi cieco. Una matassa difficile da sbrogliare. Perché? Intanto perché i concorsi non sono ancora entrati nella fase operativa. La platea di interessati è già in subbuglio perché la selezione è giudicata troppo severa e lascerà fuori metà di loro. I sindacati, dal canto loro, sentono la pressione degli iscritti.
Quindi, non si è replicato lo stesso schema dei medici. Ancora nessun accordo, riunione aggiornata a stasera.
È spuntata, infatti, una possibilità. Non è ben chiaro da chi sia stata posta al tavolo, probabilmente da parte di qualche sigla sindacale. Il presidente della Regione, cui toccherà con proprio decreto indicare all’Asrem la possibilità di proroga dei contratti ed, eventualmente, dare direttive nuove o diverse per le selezioni, vuole un accordo unanime, in generale e soprattutto sul punto. Il ‘punto’ è l’applicazione, o meno, dell’articolo 20 della circolare Madia. Le procedure in corso sono fatte salve, a meno che non si scelga di sospenderle e coordinarle con il decreto legislativo 75, che permette la stabilizzazione sic et simpliciter. Chi ha i requisiti previsti, entra in organico senza un altro concorso.
Scegliere di attivare questa disposizione, lascerebbe fuori (fuori regione per ora e fuori dall’Asrem) coloro che hanno fatto domanda per rientrare in Molise con la mobilità. Spiega Sosto che non è proprio così semplicistico, nel senso che se nel piano triennale che l’Asrem dovrà elaborare per i prossimi tre anni, ci sarà bisogno di figure presenti in azienda che hanno i requisiti per essere stabilizzati, sarà come una sorta di riserva: assunti quelli stabilizzabili senza concorso, il resto del fabbisogno sarà possibile prenderlo con la mobilità e poi con i concorsi.
Il tema è che però l’Asrem ha un numero di precari, ad oggi, maggiore dei posti a disposizione con la stabilizzazione. E questo spiega le spinte all’attivazione della clausola di favore della circolare Madia.
Non è una partita facile. Avrà vincitori e vinti. Stasera a Palazzo Vitale si dovrebbe chiudere.
ritai