“Raccontare la Salute – Regole, deontologia e strategie di comunicazione nell’informazione sanitaria”, è il tema del corso di alta formazione promosso dall’Ordine dei giornalisti del Molise e dalla Fondazione di ricerca e cura “Giovanni Paolo II”, in programma martedì 19 dicembre 2017 dalle ore 8.30 nell’Aula“Crucitti” della “Cattolica” di Campobasso.
Giornalisti ed esperti della comunicazione si confronteranno su una problematica che investe alcuni dei diritti fondamentali dei cittadini: quali il diritto alla salute, alla privacy, alla riservatezza, all’informazione. Diritti che spesso appaiono in conflitto tra loro, e la cui tutela richiede un supplemento di attenzione e di responsabilità da parte di chi si occupa di comunicazione.
Come, cosa e quando comunicare? È la domanda fondamentale cui i partecipanti cercheranno risposte convincenti, esaminando le principali regole deontologiche e riflettendo sui contenuti dell’informazione sanitaria. Si parlerà anche di come garantire la corretta informazione senza creare ingiustificati allarmi sociali e di come gestire le tante “emergenze” che la cronaca ci propone quasi quotidianamente.
Il corso, coordinato da Pina Petta, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Molise, vedrà la partecipazione di alcuni dei più importanti esperti del settore. La direzione scientifica è stata affidata a Nicola Cerbino (nella foto qui accanto), capo ufficio dell’Università Cattolica sede di Roma e della Fondazione “Policlinico Universitario Agostino Gemelli”, giornalista professionista che nella sua lunga esperienza si è trovato a gestire situazioni molto complesse dal punto di vista giornalistico come la malattia di san Giovanni Paolo II.
Si parlerà anche dello stato dell’arte dell’informazione sulla Salute 2.0: fonti, fruitori, linguaggi, discutendo temi al centro del dibattito sull’uso di nuovi media nel giornalismo. Le fonti che offrono informazioni scientifiche si sono moltiplicate, rendendo difficile per gli utenti orientarsi e misurarne l’attendibilità e la credibilità. Internet rende tutto più facile e veloce, la massa delle informazioni però non è controllata, si deve saper riconoscere la fonte. Potenzialmente il web è un pozzo di informazioni, in cui confluiscono anche quelle che non si trovano sui giornali. Da una parte il web con l’espansione dei social ha cambiato il modo di raccontare e condividere l’esperienza della malattia, dall’altra i pazienti sono sempre più informati: secondo una ricerca del Dipartimento Salute GfKEurisko circa l’85% degli utenti ha cercato informazioni sulla salute sui siti internet e quasi il 30% ha partecipato a discussioni di salute su blog, forum, chat.
Come si deve adeguare l’informazione a questi cambiamenti? Come ogni grande risorsa, anche questa, spesso sfugge ai controlli e alle regole cui eravamo abituati e si anima quasi di vita propria. Nel settore dell’informazione scientifica medica questo processo è particolarmente rilevante in quanto può coinvolgere in maniera diretta la salute dei singoli cittadini. Ovunque nel mondo è ormai abitudine che in presenza di sintomi o di una diagnosi pazienti, famigliari e professionisti cerchino informazioni su internet col rischio di incappare in informazioni inaccurate nella migliore delle ipotesi, fuorvianti e dannose nella peggiore.
Compito dei professionisti della salute e dei professionisti della informazione è quindi fornire strumenti reciproci per la valutazione di ciò che appare in rete e per far sì che tali strumenti si diffondano nella popolazione. Questo allo scopo di rendere la rete uno strumento sempre più fruibile e sempre più sicuro anche e soprattutto per la salvaguardia della salute di tutti.
È ancora possibile iscriversi. L’incontro è accreditato al sistema della formazione continua dei giornalisti e verranno attribuiti ai corsisti otto crediti formativi. È possibile iscriversi gratuitamente attraverso la piattaforma Sigef (https://sigef-odg.lansystems.it/sigef/). L’evento, a cui sono stati attribuiti 4.1 crediti formativi, è anche riconosciuto dal programma nazionale Ecm per tutte le professioni sanitarie.
Per ulteriori informazioni si può contattare l’Ufficio stampa e comunicazione della Fondazione: Tel. 0874.312.579; email: uff.stampa@fgps.it.