Alle ore 12 di sabato 16 dicembre, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Membri dell’Unione Stampa Periodica Italiana (U.S.P.I.) e della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (F.I.S.C.) che hanno rappresentato le circa tremila testate giornalistiche edite o trasmesse, da medie e piccole imprese editoriali e da enti e associazioni no-profit.
A rappresentare la direzione del periodico delle quattro diocesi molisane “Molisinsieme” federato alla Fisc, Rita D’Addona, giornalista. Una giornata speciale, carica di emozioni e di contenuti per il delicato mondo dell’informazione, ha raccontato Rita D’Addona. «In sala Clementina Francesco ha anticipato di dieci minuti il suo ingresso, e lo fa sempre – come ci hanno raccontato i suoi stretti collaboratori – per catturare l’attenzione del pubblico che di solito è impegnato a scattare foto. Entrato in sala, subito il Pontefice ha pronunciato il discorso: ‘Voi avete un compito, o meglio una missione, tra le più importanti nel mondo di oggi: quella di informare correttamente, di offrire a tutti una versione dei fatti il più possibile aderente alla realtà’».
Una realtà libera e responsabile. La vostra voce ha proseguito il Papa «è fondamentale per la crescita di qualunque società che voglia dirsi democratica. Nel nostro tempo, spesso dominato dall’ansia della velocità, dalla spinta al sensazionalismo a scapito della precisione e della completezza, dall’emotività surriscaldata ad arte al posto della riflessione ponderata, si avverte in modo pressante la necessità di un’informazione affidabile, con dati e notizie verificati, che non punti a stupire e a emozionare, ma piuttosto si prefigga di far crescere nei lettori un sano senso critico, che permetta loro di farsi adeguate domande e raggiungere conclusioni motivate. Evitando così il rischio, ha sottolineato il Papa, di trovarsi “costantemente in balia di facili slogan” volti “a manipolare la realtà, le opinioni e le persone stesse». Al compito di offrire un’informazione meno massificata e soggetta alle mode, può rispondere più facilmente la media e piccola editoria, ha proseguito il Papa, perché più legata al territorio e alla vita quotidiana delle comunità, più ancorata ai fatti concreti. Centrale è stato il discorso sull’importanza della stampa e degli altri mezzi di comunicazione diocesani e quindi anche dei settimanali diocesani iscritti alla Federazione Italiana Settimanali Cattolici. Essi, ha affermato Francesco, possono rivelarsi utili strumenti di evangelizzazione: «Lavorare nel settimanale diocesano significa “sentire” in modo particolare con la Chiesa locale, vivere la prossimità alla gente della città e dei paesi, e soprattutto leggere gli avvenimenti alla luce del Vangelo e del magistero della Chiesa. Questi elementi sono la “bussola” del suo modo peculiare di fare giornalismo, di raccontare notizie ed esporre opinioni. Strumenti preziosi ed efficaci, dunque, i settimanali diocesani, sia in forma cartacea che digitale. Con caratteristiche peculiari come la “serenità, precisione e completezza” dell’informazione, un linguaggio pacato e chiaro “così che la pubblica opinione sia in grado di capire e discernere” la realtà, e non di sentirsi stordita e disorientata». Il Papa ha sottolineato poi i peccati della comunicazione da evitare: la disinformazione, la parzialità, la calunnia, la diffamazione, peccati gravissimi, dice, che danneggiano la gente. «Per tutti questi motivi è dunque auspicabile che non venga meno l’impegno da parte di tutti per assicurare l’esistenza e la vitalità a questi periodici, e che vengano tutelati il lavoro e la dignità del suo compenso per tutti coloro che vi prestano la loro opera. (…) Invito la società civile e le sue istituzioni a fare il possibile perché la media e piccola editoria possa svolgere il suo insostituibile compito, a presidio di un autentico pluralismo e dando voce alla ricchezza delle diverse comunità locali e dei loro territori».
Al termine del discorso, papa Francesco ha salutato uno ad uno i delegati Fisc diretta da don Adriano Bianchi, delle 192 testate federate in tutta Italia. Tra i delegati del Molise ricevuti dal Papa, anche il magistrato Daniele Colucci che di recente ha attivato progetti per il rilancio del Monitor Ecclesiasticus prima rivista ecclesiale più antica al mondo. Nel saluto con papa Francesco, dopo essersi presentata in rappresentanza della diocesi di Campobasso –Bojano e del Molise, la delegata Fisc D’Addona gli ha donato una copia del giornale Molisinsieme e una lettera con un messaggio rivolto al Papa. Non è mancato il ringraziamento per il “dono” delle informazioni inviate dal Papa al vescovo mons. GianCarlo Bregantini sul gesuita molisano padre Bonaventura De Filippis, di Roccamandolfi. In quell’ istante Francesco ha sgranato gli occhi e ha sorriso compiaciuto per l’ampia diffusione del suo messaggio affermando «sì, tutti hanno pubblicato quel messaggio». Soddisfazione, mirabile attenzione racchiuse in un pensiero finale rivoltogli sulla precarietà del lavoro e sull’attenzione verso i giovani perché “troppi volano via …” come gli è stato detto. Sorriso e stretta di mano riportati a casa, a Campobasso, insieme al dono di un biglietto augurale del Santo Natale, firmato Francesco.