Stop ai sacchetti di plastica non riutilizzabili. La conferma, contenuta del dl Mezzogiorno, sancisce l’addio – a partire dal 1 gennaio 2018 – alla plastica nei supermercati e nei negozi di generi alimentari.
Con il nuovo anno, tutte le buste, anche i sacchi leggeri e ultraleggeri utilizzati nei reparti ortofrutta, gastronomia, macelleria, pescheria e panetteria, dovranno essere biodegradabili e compostabili con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile del 40%.
Inoltre, dovranno essere distribuiti esclusivamente a pagamento, quindi con costi totalmente a carico dei consumatori finali, che si troveranno la voce relativa al costo dei sacchetti utilizzati nello scontrino della spesa.
I rivenditori dovranno adeguarsi entro il 31 dicembre di quest’anno: dal 1° gennaio scatteranno anche pesanti sanzioni per chi cercherà di eludere la legge.
Chi commercializza borsette che non corrispondono alle caratteristiche previste dalla norma sarà punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 euro a 25.000 euro.
All’accertamento delle violazioni provvederà, d’ufficio o su denuncia, la polizia amministrativa (Polizia Municipale e ogni altra autorità di polizia: carabinieri, polizia, guardia di finanza, polizia provinciale, polizia sanitaria).
Confcommercio Molise raccomanda agli operatori interessati di prestare la massima attenzione in fase di acquisto o riassortimento dei sacchetti per il proprio negozio e di ottenere dai fornitori la garanzia (meglio se scritta) che i prodotti ordinati siano conformi a quanto disposto dalla nuova normativa.
Per ogni tipo di informazione ci si può rivolgere agli uffici di Confcommercio Molise in contrada Colle delle Api a Campobasso (telefono 0874 6891 – email: molise@confcommercio.it).
Ma cosa prevede la normativa sugli shopper in plastica? Queste il quadro generale.
In base al recente decreto legge Mezzogiorno (dl 20 giugno 2017 n. 91, convertito dalla legge 123/2017) possono liberamente circolare, fatto salvo l’obbligo di cessione a titolo oneroso, quindi con il divieto di cederli gratuitamente (tanto che il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti trasportati per il loro tramite) 4 diversi tipi di borsette per il trasporto:
1) le borse di plastica in materiale ultraleggero di spessore inferiore a 15 micron: quelle tipicamente usate per motivi di igiene alimentare (come avvolgere il pesce venduto al banco) o come imballaggio primario per alimenti sfusi, quali ad esempio la frutta e verdura (spesso in uso nei supermercati accanto ai banchi di ortofrutta). Tali tipi di borse (si tratta della novità principale del decreto 91/2017) sono oggetto di progressiva riduzione della commercializzazione: dal 1° gennaio 2018, possono essere commercializzate esclusivamente le borse biodegradabili e compostabili e con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile non inferiore al 40%; percentuale che sale al 50% dal 1° gennaio 2020 ed al 60% dal 1° gennaio 2021.
2) le borse di plastica biodegradabili e compostabili secondo i requisiti dello standard UNI EN 13432:2002.
Bisogna fare attenzione, biodegradabile non necessariamente equivale a compostabile: la legge richiede, invece, specifici requisiti proprio di compostabilità. Quindi un sacchetto potrebbe essere dichiarato in senso lato “biodegradabile”, ma non essere a norma. Per capire se un sacchetto è legale o meno, bisogna leggere l’etichetta.
I bioshopper conformi alla norma recano indicazioni che contengono termini quali “compostabile” e “rispetta la norma UNI EN 13432” (es. “Sacco biodegradabile e compostabile conforme alla norma UNI EN 13432:2002. Sacco utilizzabile per la raccolta dei rifiuti organici”). Invece, scritte quali “biodegradabile” (senza il termine “compostabile”) o “rispetta la normativa UNI EN 14855” non offrono garanzie di conformità ai limiti imposti dalla norma di riferimento, che è esclusivamente la UNI EN 13432:2002.
3) le borse di plastica riutilizzabili con maniglia esterna a condizione che rispondano a queste caratteristiche:
• con spessore della singola parete superiore a 200 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno il 30% fornite, come imballaggio per il trasporto, in esercizi che commercializzano generi alimentari;
• con spessore della singola parete superiore a 100 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno il 10% fornite, come imballaggio per il trasporto, in esercizi che commercializzano esclusivamente merci e prodotti diversi dai generi alimentari.
4) le borse di plastica riutilizzabili con maniglia interna a condizione rispondano a queste caratteristiche:
• con spessore della singola parete superiore a 100 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno il 30%, fornite, come imballaggio per il trasporto, in esercizi che commercializzano generi alimentari;
• con spessore della singola parete superiore a 60 micron e contenenti una percentuale di plastica riciclata di almeno il 10% fornite, come imballaggio per il trasporto, in esercizi che commercializzano esclusivamente merci e prodotti diversi dai generi alimentari.