Tra qualche giorno al massimo verrà resa nota la stima dei posti di lavoro che nasceranno grazie all’area di crisi. Dopodomani, cinque gennaio, scadrà infatti il periodo di tempo che la Regione si è concessa per analizzare le domande presentate per l’avviso pubblico, emanato proprio dalla massima istituzione molisana. «Sommando i due strumenti sicuramente potremo parlare di qualche centinaia di posti di lavori», ha annunciato ieri sera l’assessore allo Sviluppo Veneziale durante l’incontro col comitato degli ex lavoratori in lotta guidato da Izzo.
Il riferimento è ai fondi stanziati dal bando regionale nonché a quelli relativi della legge nazionale 181 che esortano gli imprenditori a investire sul territorio delimitato nell’area di crisi, potendo contare sui fondi stanziati anche a livello centrale. La notizia è arrivata durante l’incontro chiesto e ottenuto dal gruppo composto da decine di disoccupati, principalmente ex dipendenti delle grandi aziende del territorio pentro che ormai hanno chiuso i battenti. Il comitato da settimane si sta battendo per avere risposte in merito alle possibilità di ricollocazione che queste persone in difficoltà potrebbero finalmente cogliere. Da qui il punto sull’area di crisi, strumento che più di tutti dovrebbe incentivare alle assunzioni.
«Lo strumento vede un assorbimento importante con numeri considerevoli», ha spiegato Veneziale nell’incontro che si è tenuto nella sala Gialla della Provincia.
«È stata da poco resa nota la graduatoria della norma nazionale, a valere sulla quale le domande sono scadute il 18 dicembre – ha proseguito l’assessore -. Sull’avviso regionale ci eravamo impegnati a emanare una prima graduatoria, di ammessi e non di merito, entro un mese dalla chiusura dell’avviso. Questo, come si ricorderà, è stato prorogato e chiuso il 5 dicembre scorso, quindi tenendo conto anche della pausa per le festività natalizie, tra qualche giorno avremo contezza chiara delle ricadute sull’occupazione. Da una prima disamina delle domande, la struttura tecnica che sta esaminando il bando ci conforta nel poter affermare che saranno numeri significativi».
Veneziale ha risposto all’appello che il comitato permanente aveva rivolto in più occasioni, non ultima quella di un recente Consiglio regionale. I disoccupati si erano presentati a Palazzo D’Aimmo proprio per chiedere quali sono le azioni concrete che la Regione sta svolgendo per poter guardare al futuro con maggiore fiducia. «Questo incontro è stato ritenuto necessario a seguito di una serie di appuntamenti che si sono tenuti durante le riunioni del consiglio regionale – ha chiarito -. In quelle occasioni abbiamo avuto modo di constatare come molti lavoratori non avessero chiaro il quadro delle opportunità messe a loro disposizione dai bandi già usciti e allora abbiamo accettato l’invito del comitato per un summit di carattere tecnico. È stato un approfondimento finalizzato a dare contezza ai diretti destinatari dei percorsi finora attivati e di quelli che potrebbero partire in futuro».
I lavoratori hanno ascoltato con interesse e rivolto domande all’assessore, proprio per entrare nel merito di queste opportunità di cui potrebbero beneficiare.
«Ci sono stati già diversi bandi come quelli per l’auto-impresa, per la formazione in azienda, il bando per i tirocini che riapriremo entro il 15 gennaio, opportunità che non tutti hanno avuto modo di cogliere – ha aggiunto l’assessore regionale -. Abbiamo ritenuto di fare questo incontro anche per illustrare quali sono le prospettive legate ai bandi sul sostegno agli investimenti, sia alla legge nazionale 181, sia per l’avviso regionale per cui, com’è già noto, è stata prevista la possibilità di stanziare ulteriori 15 milioni di euro. Insieme ai lavoratori abbiamo voluto capire quali sono le strade da percorrere. Tutti i bandi, sia quelli chiusi sia quelli in essere, hanno avuto un riscontro oltre le aspettative, ma evidentemente non è ancora sufficiente per soddisfare le esigenze di tutti. Con gli strumenti che stiamo costruendo cerchiamo di dare risposte a quelle persone che purtroppo hanno perso il lavoro».
Valentina Ciarlante