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“La bretella di Venafro, nata con il nobilissimo fine di decongestionare il centro urbano dal traffico, proveniente e diretto nella regione Lazio, con il consequenziale abbattimento del relativo e considerevole inquinamento ambientale, allo stato attuale risulta essere un’opera progettuale del tutto anacronistica, inopportuna”. A sostenerlo è l’assessore all’Ambiente della Provincia di Isernia  Gino Taccone, il quale aggiunge: “Adesso che l’Autostrada del Molise è stata già finanziata e messa in cantiere dall’Anas, la discutibile bretella finirebbe per essere un oggettivo doppione che comporterebbe uno sperpero di denaro pubblico. Inoltre, si andrebbe a frazionare e ridurre, ulteriormente, la superficie dedita all’agricoltura, arrecando intuibili effetti negativi all’economia locale, e si finirebbe per infierire ancora una volta sul Parco Regionale Storico Agricolo dell’Olivo.

Una scelta strategica e lungimirante è, invece, per l’assessore, quella di realizzare a Venafro un casello autostradale, il quale “rappresenterebbe di fatto il volano del patrimonio paesaggistico – ambientale della nostra Provincia e riporterebbe a nuova ed egemone vita il vicino Consorzio industriale”. Pertanto, Taccone invita i dirigenti del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro, in primis, il neopresidente Vittorio Nola, “a valutare una rimodulazione e/o espansione dell’ambito funzionale dell’Ente consortile, in modo tale, da rispondere maggiormente alle esigenze dell’epoca che stiamo vivendo (come promozione e tutela ambientale, promozione di prodotti locali, etc.), e ad adoperarsi affinché venga realizzato nella costruenda Termoli-San Vittore, il summenzionato casello autostradale”.

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