Anche la storia di Gabriele ha avuto un lieto fine. Era una calda giornata di luglio, quando Gabriele, insieme ai suoi genitori, rientrava a casa con la cattiva notizia. Il brutto male aveva colpito anche lui, a soli quattro anni, si è ritrovato a dover combattere una malattia, spesso più forte anche del grandi.
I tempi d’attesa in Italia erano lunghi e allora il volo verso la Svizzera per sconfiggere il ‘brutto male’..
Non si poteva perdere tempo: così Gabriele ha Iniziato le dovute cure.
Chemio e radioterapia hanno fatto parte delle sue giornate. Sono stati mesi duri, di dolore, di sofferenza, di pianto e di grande cambiamento. Non sempre un bambino accetta le cure da fare, perché i piccoli non sono pronti a guardarsi allo specchio e vedersi diversi.
Gabriele è stato forte, esattamente come quando è nato: a sole 25 settimane di gestazione, uno scricciolo di 730 grammi che, già dalla nascita, ha dimostrato la sua forza, la sua determinazione e la voglia di vivere.
Oggi, ancora una volta, ha dato a tutti una lezione di vita, lottando e superando momenti brutti sempre con il sorriso e, nonostante i dolori e la lontananza da casa, affermando: «Io sto bene e voi come state?».
Questi mesi di spola tra l’Italia e la Svizzera non sono stati facili per nessuno, soprattutto per papà Mimmo costretto a lasciare i figli e la moglie per il lavoro.
Mamma Annacarla e Il fratellino Antonio sono stati sempre al suo fianco ed hanno convissuto con la sua malattia e oggi anche loro si sentono più forti, più coraggiosi.
Anche perché ora possono gridare al mondo intero che tutto questo è solo un brutto ricordo: Gabriele ha sconfitto il male e finalmente ritorna a casa.
E lo fa ringraziando tutti: gli zii e i cugini in Svizzera, in particolare zio Aldo e zia Fifì per averlo ospitato, la direzione del Neuromed per la grande affabilità (in primis il dottor Minicucci e la dottoressa Palermo ancora oggi impegnati a seguire le sue cure), i colleghi dell’istituto di Pozzilli per aver donato dei propri giorni di ferie a nonna Onesta e nonno Gabriele così da permettere loro di stare più tempo in Svizzera, nonché gli altri nonni Annamaria ed Antonio per aver trascorso dei giorni con lui.
E – assieme a loro – un grazie va a tutte le persone che, con un messaggio, una chiamata o un piccolo regalo, sono stati presenti.
Non appena sarà possibile, come hanno raccomandato i medici, tra qualche mese Gabriele potrà riprendere una vita normale, andare all’asilo e ringraziare personalmente tutti coloro che gli vogliono bene. Bentornato, Gabriele!