La sentenza del Tar, temuta da alcuni, sperata da altri, ma certamente inattesa, ha già scatenato i commenti degli esponeti politici, soprattutto di centrosinistra. Il primo a dichiararsi soddisfatto è Paolo Di Laura Frattura: “Oggi è stato dimostrato ciò che ripeto dalla sera dello scrutinio” – ha affermato. “Ci dispiace che in Molise per far rispettare le regole occorre sempre rivolgersi all’autorità giudiziaria”.
“Questo pronunciamento conferma i dubbi emersi a botta calda non appena chiuse le urne ed i rilievi sulla regolarità della competizione elettorale – ha commentato Michele Petraroia (Pd) – e spazza via interpretazioni bizantine evaporate come neve al sole. Ora non si perda tempo. Il Pdl rinunci al ricorso in Consiglio di Stato e agevoli il ritorno al voto il prima possibile per non tenere la regione paralizzata per mesi in una fase sociale drammatica e con una crisi pesantissima che colpisce lavoratori, imprese e territorio.
“Le illegalità hanno le gambe corte e prima o poi vengono scoperte” – ha detto il leader dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro. “L’avevamo detto dal primo giorno: in Molise il governatore Iorio aveva vinto con il trucco e oggi i giudici ci hanno dato ragione. Ma questa è solo la beffa. Il danno è molto più grave ed è già stato commesso. Ed è quello di un presidente della Regione che ha governato per troppi anni in modo padronale, nepotistico, familistico e fallimentare. Tanto è vero che è stato necessario, da parte del governo, nominare un commissario ad Acta per riparare ai suoi errori. Peccato che un governo un po’ cieco e un po’ complice, invece di nominare un commissario terzo che non avesse le mani in pasta sulle irregolarità commesse, abbia nominato lo stesso presidente della Regione. Un po’ come affidare il controllo del pronto soccorso a Dracula”.
“È questo il primo gradino di un percorso verso una nuova storia del Molise” – ha dichiarato Pierpaolo Nagni. “La parabola di chi per anni ha governato questa regione bloccandone la crescita e lo sviluppo, è ormai in fase discendente. Ora guardiamo avanti. Il Molise è finalmente pronto per rinnovarsi e voltare pagina!”
“La giustizia, implacabile, mette a nudo le palesi illegalità e ci fa assistere all’alternanza dei corsi e ricorsi storici: oggi Michele Iorio si trova nella stessa posizione del governatore Giovanni Di Stasi che vide annullate le elezioni regionali nel 2001″ – ha aggiunto Anita Di Giuseppe (Idv). “Noi dell’Italia dei valori avevamo denunciato da subito le presunte irregolarità ed oggi accogliamo favorevolmente questo primo importantissimo risultato, che non è un punto di arrivo, ma il punto di partenza per una nuova ed intensa campagna elettorale che dovrà, finalmente, liberare il Molise da questa classe politica inadatta ed inadeguata”.
“Questo è un giorno molto importante per il Molise, che finalmente si libera dell’ingombrante presenza di Iorio” – ha detto Filippo Monaco. “L’annullamento delle elezioni ripristina la legalità e il rispetto delle regole democratiche e, dopo dieci anni di malgoverno, rappresenta una grande occasione per la ripresa, economica e culturale, della nostra regione. È necessario però che si vada al voto al più presto, perché il Molise non può permettersi un governo limitato e parziale, e i cittadini, le imprese, le industrie hanno bisogno, soprattutto in questo momento, di un interlocutore serio, affidabile e legittimato”.
“Prendiamo atto della decisione del Tar” – ha commentato Daniele Toto (Fli). “Futuro e Libertà sarà pronto ad affrontare la nuova sfida elettorale rispettando lo spirito di innovazione che ci ha caratterizzato anche alle ultime amministrative e dimostrando di essere una valida alternativa”.