Un problema di salute affrontato con forza e determinazione, custodito nel giusto riserbo. Di coloro che sapevano, nessuno pensava che sarebbe finita così. Che Antonio Di Lallo potesse non farcela e morire a soli 61 anni (li aveva compiuti da poco più di un mese).
Invece, ieri pomeriggio, al Cardarelli dopo una complicazione il suo cuore ha smesso di battere, pare per un’infezione. Un malore che lo ha stroncato. Aveva subito un intervento qualche tempo fa, ma era tornato al lavoro. Mai aveva mollato la sua grande passione, l’Inter, che lo portava a giocare match infiniti sui social con gli amici di sempre, juventini però. Per questo, quando la notizia ha iniziato a circolare, l’incredulità ha prevalso per qualche minuto.
Orgogliosamente di Petrella Tifernina, di cui è stato anche sindaco, consigliere regionale dei Ds nell’ultimo scorcio della legislatura 2001-2006: era primo dei non eletti e subentrò a Nicola D’Ascanio diventato presidente della Provincia di Campobasso. È stato direttore della Cna e poi, ruolo ricoperto fino ad oggi, direttore del ‘Gal Molise verso il 2000’: nata come società consortile cui aderivano molti Comuni della provincia di Campobasso e associazioni di categoria, è diventata agenzia per lo sviluppo locale, incrementando il suo raggio d’azione dalla gestione dei programmi comunitari ai progetti di cooperazione internazionale. Il suo quartier generale, l’incubatore delle imprese sociali in via Monsignor Bologna. Un’altra delle intuizioni di Antonio Di Lallo.
Politicamente era vicino al Pd, a cui non risparmiava critiche costruttive e sagaci quando le riteneva necessarie. Ma era stimato da tutti, in maniera assolutamente bipartisan. A Micaela Fanelli lo legava anche un’amicizia personale di lunga data. Immediata l’onda di tristezza e cordoglio che si è riversata sui social. Tra i messaggi su Fb, quello di Italo Di Sabato: «Un amico, un compagno con cui ho condiviso tante discussioni politiche e la passione comune per l’Inter. Tante erano le cose che ci dividevano, dai tempi in cui lui militava nel Pci ed io in Democrazia Proletaria, ma su un punto siamo stati sempre d’accordo: il garantismo e la ferma opposizione a qualsiasi idea che la politica si potesse basare sul giustizionalismo». Un amico per Salvatore Ciocca: «Non ci sono parole».
Il presidente della Regione Paolo Frattura ha espresso il suo cordoglio in un messaggio istituzionale: «L’improvvisa e prematura scomparsa di Antonio Di Lallo ci lascia sgomenti. Vero e profondo il dolore che sentiamo e che ci accomuna a tutti coloro che hanno conosciuto Antonio. Un uomo affabile, gentile, dal cuore attento. Il Molise perde una figura di altissimo livello, in tanti perdiamo un amico. Antonio è stato un uomo di grande coerenza, rispettoso delle radici, ma sempre con lo spirito dell’innovatore. Un combattente capace di condurre le sue battaglie con grande determinazione e con il sorriso sulle labbra. Si è speso in maniera costante per l’affermazione del bene comune, lo ha fatto restando sempre prima linea, militando nella sinistra, nelle istituzioni locali, da sindaco di Petrella e da consigliere regionale. Nel Gal “Molise verso il 2000” la sua cifra e la sua impronta culturale, umana e professionale e soprattutto la voglia di fare per un reale sviluppo del nostro Molise. Salutiamo Antonio con grande affetto, sapendo che ci ha lasciato troppo presto. Alla sua famiglia le più sincere condoglianze e tutta la nostra vicinanza».
Molto provata Micaela Fanelli: «Piangiamo il migliore. Uno di quelli che ci hanno indicato la strada, con coerenza, onestà e competenza. Il Molise perde una grande persona dal cuore buono. Sentiremo fortemente la tua mancanza Antonio. Proveremo a seguire il tuo illuminato e grande esempio di vita. Ed oggi, in questo tristissimo giorno per tutti noi, ci stringiamo alla tua splendida famiglia, che non lasceremo sola. Un abbraccio, l’ultimo, tenerissimo». ppm