«Ho sempre detto che sono a disposizione del mio Paese per quello che so fare». Antonio Di Pietro risponde così in un’intervista rilasciata a Telemolise sulla possibilità di entrare a far parte di un governo M5S – Lega. Apprezzato dal Carroccio che amministra il Nord, tanto che Maroni lo nominò al vertice della Pedemontana, e un buon rapporto con i 5 Stelle e Grillo che non si è mai logorato. Due frecce all’arco dell’ex pm di Mani pulite, secondo chi ritiene che possa accadere. «Ma l’ultima cosa che si deve fare in questo momento – aggiunge il diretto interessato – è mettere il carro davanti ai buoi». In questi giorni, Di Pietro è a Montenero di Bisaccia per le feste di Pasqua.
Al figlio Cristiano, ricandidato col centrosinistra (in Unione per il Molise), consiglia di mostrare ai cittadini ciò che ha fatto e chiedere il voto su questo ai cittadini. Centrosinistra finalmente unito, sì ma «con le ossa rotte», aggiunge Di Pietro. «Rispetto e apprezzo l’atto di resipiscenza operosa del presidente Frattura, certo se l’avesse fatto prima sarebbe stato meglio. Mi auguro che Veneziale possa mandare un messaggio di cambiamento», ancora le sue dichiarazioni sulle regionali. Conferma che è venuto per «potare l’ulivo», come disse spiegando il no alla candidatura a governatore, anche in senso elettorale.
Ma tornando alla politica nazionale, sulla sfida per la premiership fra Di Maio e Salvini osserva: «Tra i due litiganti il terzo gode. Credo che mai come in questo momento si debba da una parte rispettare il voto popolare, loro hanno vinto ed è giusto che si assumano il dovere di governare, ma devono avere un po’ di umiltà e capire che ognuno da solo non ce la fa e quindi l’unico modo per governare è quello di trovare una terza persona che possa mettere d’accordo entrambi, ma questo tocca al Capo dello Stato. In questa fase – aggiunge Di Pietro – c’è bisogno di un governo che governi e non che cincischia, nelle nomine di Camera e Senato hanno dimostrato di volerlo fare, mi auguro che lo facciano anche al governo».
