La nuova legge elettorale del Molise, varata a fine novembre dal Consiglio regionale, garantisce una maggioranza certa.
È un sistema proporzionale a turno unico che assegna un premio di maggioranza, disincentiva la frammentazione al di fuori delle coalizioni ma non quella interna. Tanto che, analizza il politologo di origine molisana Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore, se il Movimento 5 Stelle sulla carta è favorito dal consenso ricevuto solo un mese fa alle politiche in regione – regione che, attacca D’Alimonte, forse sarà la prima governata da M5S – non va dimenticato che a sostegno del centrodestra ci sono nove liste. Non essendo ammesso il voto disgiunto, ogni preferenza espressa per un candidato consigliere va automaticamente anche al candidato presidente.
Il prof D’Alimonte, nell’Osservatorio che dura per il quotidiano di Confindustria, definisce il Molise «laboratorio» per una riforma che come risultato porta sicuramente a una maggioranza. Un’indicazione per eventuali modifiche al Rosatellum, che invece assai difficilmente – con la frammentazione del sistema politico nazionale – assegnerebbe maggioranze stabili? Di sicuro D’Alimonte promuove il modello. Certo, la differenza di base da cui non si può prescindere è l’elezione diretta del governatore: assunto che ‘trascina’ ogni ragionamento ulteriore. A livello nazionale, non è mai stato introdotto il premierato.
In sostanza, riassume D’Alimonte sul Sole in edicola ieri, vince il candidato presidente che ottiene un voto in più, alla sua lista o coalizione vengono assegnati 12 seggi in Consiglio, cui si aggiunge quello del presidente. Chi vince ha la maggioranza assoluta e non c’è una percentuale minima da raggiungere per far scattare il premio.
La peculiarità, sottolinea D’Alimonte, è la soglia di sbarramento: per accedere al riparto le coalizioni devono arrivare all’8%: la più alta in assoluto nelle Regioni (è stata ridotta dal 10% originariamente previsto dopo i rilievi di Palazzo Chigi) che scoraggia il proliferare di schieramenti ma non penalizza le liste minori che sono in coalizione.
Un esito, conclude dopo aver analizzato la situazione dei quattro competitor (Toma, Greco, Veneziale e Di Giacomo) D’Alimonte, che sulla carta sembra scontato ma non lo è. Comunque, «un test significativo per capire quanto profondo sia il cambiamento politico in atto».
Su Facebook, la notazione ‘politica’ del governatore Paolo Frattura, il presidente che ha promulgato – e prima di questo ha spunto in Consiglio perché si approvasse – la prima legge elettorale molisana varata dall’Assemblea legislativa di via IV Novembre: «Per qualcuno la nostra legge elettorale sarebbe stata addirittura incostituzionale. Questa mattina (ieri mattina, ndr) invece la troviamo elogiata dal quotidiano economico Il Sole 24 con un articolo firmato dal noto politologo, esperto di sistemi elettorali, Roberto D’Alimonte….».

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