«Ci si aspettava maggior forza dei Cinque Stelle, forse la realtà nazionale ha influito perché è diventata un monito al Movimento 5 Stelle ad essere concreti, a fare programmi più precisi. La destra ha vinto – è l’analisi dell’arcivescovo di Campobasso Giancarlo Bregantini sul voto di domenica – perché aveva tantissimi partiti attorno, e quindi per motivi legati soprattutto ai legami familiari ha avuto la meglio. Mi aspettavo ci fosse un ricambio maggiore, sulle scelte probabilmente hanno influito le vecchie logiche di amicizia. È il limite di questa esperienza. Però al di là di questo aspetto, la dialettica penso che sarà molto innovativa, dobbiamo certo molto molto lavorare, insieme».
Quanto alla crisi della sinistra, prosegue il presule nell’intervista a Radio Vaticana, «era prevedibile. Vive un momento difficile a livello nazionale, non ha ancora espresso un candidato adeguato capace di rafforzarla fino in fondo, coagulando tutto. È un momento, questo, di purificazione
certamente necessaria, anche perché i precedenti nomi della sinistra che hanno guidato la Regione hanno operato bene ma forse la gente, il popolo non lo ha recepito abbastanza».
E a proposito dei casi di malaffare, «la corruzione più grande credo che sia rinchiudersi nei risultati elettorali. Dire che si basta da soli. La corruzione nasce dall’egoismo – osserva Bregantini -. La corruzione non si vince solo con le misure legislative, ma dando vigore agli ideali, cambiando aria
nelle nostre stanze. Abbiamo bisogno di vette alte, belle e luminose. Così si può vincere il passo lento, stanco e corrotto del viandante. Viviamo in un Sud che dobbiamo considerare un giardino e amarlo nella sua fragilità. Vogliamo una politica di popolo, di terra. I volti non sono molto cambiati, bisogna dirlo con sincerità, però mi pare che quello che è cambiato un po’ l’impostazione di fondo. Su questo ci impegneremo».
Il Molise è stato l’Ohio d’Italia per due settimane, il rischio è che ora si spengano i riflettori e la regione torni nell’oblio. «È necessario fare in modo che non siano fuochi di artificio, non ne abbiamo affatto bisogno. Occorre invece – sempre Bregantini a Radio Vaticana – una attenzione identitaria dall’interno e poi una attenzione che da Roma, dalla realtà nazionale giunga a beneficio di tutti noi». Rilancia poi il documento stilato insieme agli altri vescovi della regione. Sui suoi contenuti «saremo capaci di tallonare chi ha vinto le elezioni, in maniera diretta, per stare accanto a loro e marcarli a vista».

Un Commento

  1. wanderer scrive:

    <<dobbiamo certo molto molto lavorare, insieme».
    <<Su questo ci impegneremo»
    «saremo capaci di tallonare chi ha vinto le elezioni, in maniera diretta, per stare accanto a loro e marcarli a vista».
    …..ma una forchettata di c@@@@ vostri, no? E la chiesa non vuole capire!!

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