Avrebbe voluto vedere la Carrese di San Martino in Pensilis per la prima volta dal vivo. Ma quando è arrivato in paese, il neo governatore del Molise Donato Toma sapeva già che non sarebbe partita. Si era interessato e confrontato con la prefettura dopo aver sentito il sindaco per dirgli: sto arrivando. L’episodio che lo ha visto suo malgrado protagonista e nel mirino di alcuni «facinorosi», che lui stesso da subito non ha associato al popolo dei Carri, non ha intaccato la sua posizione: «Uno dei miei obiettivi è tutelare le Carresi nel rispetto della sicurezza e del benessere degli animali. Si può fare». Anche il prefetto, aggiunge Toma puntando così a spegnere le polemiche e abbassare la tensione, «ha dichiarato la sua disponibilità in questo senso».
Lunedì in tarda mattinata Massimo Caravatta, primo cittadino oggi dimissionario di San Martino, aveva riferito a Toma l’esito della seduta della commissione di vigilanza: il voto a maggioranza e la sua scelta di far partire la corsa. Stava però aspettando il nullaosta del Palazzo del Governo. Toma, quindi, ha sentito il prefetto. Nulla da fare, uno dei due pareri negativi espressi in commissione riguardava proprio la sicurezza. Maria Guia Federico non avrebbe autorizzato nessuna partenza in quelle condizioni. Arrivato a San Martino, il presidente ha messo al corrente il sindaco. Poi si è avviato con alcuni suoi collaboratori sulla strada del ritorno. Sul percorso ancora non era chiaro quanto stesse avvenendo. I carrieri e i cavalieri aspettavano con gli animali. Qualcuno ha chiesto a Toma: ma si corre? Lui stava illustrando quel che era avvenuto. «La colpa è sua», una voce che si è levata dal brusio. «Forse mi hanno scambiato per qualcun altro… ci siamo accorti che le tensione stava salendo, alcuni si sono scagliati contro di noi, si è sollevata un po’ di polvere e qualche breccia ci ha raggiunto – racconta con serenità Toma – ma non ci siamo fatti male. Abbiamo compreso la situazione e non abbiamo reagito. Una famiglia di San Martino ci ha accolto in casa, abbiamo preso insieme il caffè e chiacchierato. Mi ha fatto molto piacere. I sammartinesi ci hanno accolto e difeso».
Tante le scuse sui social e con note ufficiali, per esempio dei rappresentanti dei Carri che lo invitano a tornare in paese e visitare le stalle. «Ma certo. Quando è scoppiata la tensione io stavo proprio parlando con delle persone di soluzioni da trovare. Mi sono già espresso a favore di questa tradizione, compatibilmente con le normative di legge per garantire la sicurezza delle persone e il benessere degli animali. Anche il prefetto si è offerto per lavorare a realizzare le misure di ‘security’ e safety’. Io dico che si può fare». È una questione di investimenti, la disponibilità delle istituzioni c’è, ribadisce Toma. Che coglie un altro elemento positivo in questa vicenda: «Ho avuto le scuse anche da chi è di una parte politica avversa. Buon viatico per essere, come dico sempre, il presidente di tutti».
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L’invito al presidente «Chi l’ha contestata non vive davvero questa storia millenaria. Venga a vedere le nostre stalle»
Tra le notizie trapelate nel lunedì terribile vissuto dalla comunità a San Martino in Pensilis, ci sono state anche pillole di inciviltà – evidentemente dettate dalla delusione – per gli insulti proferiti all’indirizzo di autorità e forze dell’ordine, compreso il neo governatore Donato Toma. Uno dei referenti dei Carri, Antonio Raimondo, ha chiesto scusa pubblicamente al presidente della giunta regionale.
«Chiedo scusa pubblicamente al neo eletto presidente della Regione Molise Donato Toma per l’inciviltà dimostrata ieri (lunedì, ndr) da alcuni componenti del carro a cui appartengo. Il presidente si era appena fermato sul tratturo dopo il blocco della Carrese per dirci che durante il suo mandato sarà una priorità la salvaguardia delle tradizioni popolari. Subito dopo un incosciente ha urlato “è sua la colpa” aizzandogli contro dei ragazzi in forte tensione emotiva e nervosa. Fortunatamente un altro gruppo li ha fermati prima del peggio. Spero gli arrivino delle scuse ufficiali. La violenza, verbale e materiale, non porta lontano. Spero torni a trovarci presto presidente in una situazione di serenità. La ospiteremo volentieri nelle nostre tre stalle (e poi ovviamente a pranzo) da dove dobbiamo ripartire pian piano per regalare ancora un 30 di aprile carico di emozioni positive al popolo sammartinese ed a tutti i nostri ospiti Tutta la mia solidarietà».
Gli fa eco Michele Santoro, a nome dei Giovanissimi. «L’associazione Carro dei Giovanissimi di San Martino in Pensilis esprime solidarietà al neo governatore Donato Toma, riguardo gli incresciosi fatti di violenza che hanno coinvolto lei, intervenuto come mediatore pacifico tra popolazione, forze dell’ordine e amministrazione comunale. Teniamo comunque a precisare che quella gente con un grado di civiltà inferiore alla norma non rappresenta assolutamente né il popolo sammartinese e di conseguenza neanche quello delle Carresi. Quella è gente che non vive tra un anno e l’altro con gli amici buoi e cavalli, che non investe soldi e tempo nella certosina preparazione della corsa che con fede e devozione si svolge da tempo immemore. No dottor Toma, il popolo della Carrese è un popolo pacifico, è un popolo che farà di tutto per essere a norma con gli adempimenti legali, affinché ciò che i nostri avi ci hanno lasciato, noi potremmo lasciarlo ai nostri figli. Fiduciosi di averle fatto cosa gradita, la salutiamo cordialmente».