Dubbi e sospetti sul bando pubblicato da Palazzo San Giorgio, il 3 maggio scorso, per la selezione di due laureati in Farmacia per l’attivazione di due tirocini. A sollevarli è il Movimento nazionale liberi farmacisti e la Confederazione unitaria libere parafarmacie italiane.
«L’accordo Stato/Regioni del 25 maggio 2017 (rep. atti n. 86/CSR) – la premessa delle due associazioni – nelle sue linee guida al punto 4 (soggetti ospitanti) ha espressamente escluso dai tirocini o stage i “professionisti abilitati o qualificati all’esercizio di professioni regolamentate per attività tipiche ovvero riservate alla professione”. Pertanto per i farmacisti già laureati, abilitati ed iscritti all’Ordine professionale non è più possibile (nelle Regioni che hanno sottoscritto l’accordo) attivare tirocini extracurriculari. Questo dopo che numerose proteste si erano alzate nei confronti dell’abuso di tale istituto perché nella pratica impedisce con l’attivazione di due tirocini e la conseguente copertura annua del fabbisogno lavorativo le normali assunzioni e, di fatto, contribuisce all’aumento della disoccupazione nel settore. Fatta la legge trovato l’inganno. Cosa s’inventa il Comune di Campobasso? Un bando di concorso per l’attivazione di due tirocini in due farmacie comunali per laureati in farmacia che però non siano ancora abilitati all’esercizio della professione e non siano ancora iscritti all’ordine professionale. Tutto perfettamente legale, ma tutto perfettamente immorale», evidenziano.
«A pensar male non si fa peccato diceva qualcuno, per cui alcune domande sorgono spontanee. Innanzitutto perché un laureato in farmacia che proprio per il conseguimento di quella laurea ha, pochi mesi prima, dovuto sostenere un tirocinio obbligatorio presso una farmacia di 6 mesi, ha necessità di altro tirocinio dopo la laurea? Quali mansioni il tirocinante potrà svolgere nelle due farmacie comunali non essendo ancora abilitato ed iscritto all’ordine e non potendo di conseguenza dispensare alcuna ricetta medica o svolgere alcuna funzione in autonomia tipiche della sua professione? Il sospetto è che il Comune di Campobasso con questo escamotage voglia trovare facilmente e a costo zero (indennità di partecipazione di 500 euro/mese pagata dalla Regione) manodopera specializzata senza procedere al normale iter delle assunzioni. Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti ritiene che tale comportamento non solo è moralmente sbagliato ma eticamente da condannare e pertanto invita il Comune a ritirare il suddetto bando. Invita, inoltre l’Ordine professionale della provincia di competenza e le autorità ispettive tutte, alla massima vigilanza, con particolare riferimento all’attività di spedizione dei farmaci dei tirocinanti non abilitati. Chiede che la FOFI, la Federazione Nazionale degli Ordini provinciali dei Farmacisti prenda una posizione netta e contraria a tali pratiche tendenti ad aggirare l’accordo Stato/Regioni in oggetto».