L’appello della Fials per la carenza del personale Asrem, in cui si denuncia una grave situazione di disagio presso gli ospedali regionali, non ha ancora avuto riscontro. Nello specifico il sindacato denuncia la mancanza di personale sanitario, di quello ausiliario, degli operatori socio-sanitari, del personale tecnico e amministrativo. Ciò comporta una mancata fruizione dei turni di riposo, un numero spropositato di reperibilità, doppi turni e straordinari, senza contare le ferie degli anni precedenti non godute e il mancato pagamento della produttività del 2016 e del 2017.
Il segretario Fials Carmine Vasile aveva già spiegato a maggio che «la forza lavoro del personale deve essere gestita per soddisfare il bisogno della salute del cittadino o il declino è inevitabile, ma non per colpa dei lavoratori che quotidianamente continuano a dare il massimo per fornire una idonea assistenza ai pazienti ma per colpa di chi ha fatto della sanità un confronto di natura “politica-elettoralistica” senza una seria programmazione.
La carenza di personale è un fatto grave che logora in modo evidente il professionista: è noto, infatti, che il lavoratore costretto a costante stress perde lucidità ed è più incline all’errore».
Ad oggi nessun intervento è stato adottato – segnala la Fials – per arginare la carenza di personale e anche quest’anno i dipendenti rischiano di non poter usufruire delle ferie estive.
Fanno sapere dal sindacato che per sopperire a questo disagio, si sta facendo sempre più ricorso all’istituto della pronta disponibilità in contrasto con quanto previsto dal contratto di lavoro.
La Fials ne deduce che l’Asrem non ha alcuna intenzione di prevedere il piano annuale così come previsto per legge, poiché ad oggi non è stato ancora redatto un piano logico, nonostante numerose richieste.
«I lavoratori dell’Asrem – incalza Vasile – si aspettavano dalla propria azienda e dalle altre istituzioni una maggiore considerazione visto l’impegno che quotidianamente mettono a disposizione verso gli assistiti, invece registriamo sempre di più mancati riconoscimenti professionali (per demansionamento) ed economici (per inadempienze contrattuali)».
Il segretario regionale conclude quindi con «un appello alle istituzioni per intervenire celermente al fine di evitare lo sfinimento fisico e la sfiducia nei confronti di chi ha la responsabilità di organizzare al meglio il nostro sistema sanitario a tutela dei lavoratori e a tutela dei cittadini».