Quando due settimana una busta con polvere bianca fu recapitata alla sede di Equitalia a Campobasso, ci furono momenti di vero panico. Sul posto, nel giro di poco tempo, arrivarono agenti della Volante, Digos, Vigili del fuoco, carabinieri e i tecnici dell’Arpa, l’agenzia regionale per l’Ambiente. Un dipendente addetto alla corrispondenza aveva aperto una busta con all’interno della strana polvere bianca e un biglietto di insulti e minacce con un avvertimento: “La polvere è radioattiva”. Seguirono due ore di accertamenti che, anche grazie all’utilizzo di apposite apparecchiature tecniche consentirono di ‘‘spegnere’ l’allarme: quel materiale non era radioattivo. Ma comunque fu sottoposto ad esami e analisi che ne accertassero la composizione. E dalle analisi dell’Arpa è venuto fuori che quella polvere biancastra altro non era che zucchero di canna. Nulla da temere dunque. Ma nonostante gli accertamenti abbiano ora fugato ogni dubbio le indagini perseguono. Il sostituto procuratore Fabio Papa sui fatti accaduti due settimane fa vuole vederci chiaro cominciando con l’individuare da dove è partita la lettera e chi l’ha spedita.

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