I circoli Eco.Dem di Campobasso e del Medio Molise chiedono alle autorità competenti di adoperarsi per costruire un progetto di valorizzazione del Castello d’Evoli di Castropignano, che ad oggi si trova in stato di abbandono, circondato da erbacce, costantemente chiuso e indisponibile alle visite. “Il Castello d’Evoli è un monumento simbolo della cultura e della civiltà della transumanza” – si legge in una nota congiunta dei presidenti dei due circoli Anna Pellecchia e Giovanni Sardella. “E’ un bene storico dello Stato che si staglia imponente su un costone roccioso a picco sulla Valle del Biferno e che da molti secoli e con varie ristrutturazioni è giunto ai nostri giorni sotto forma di rudere. Nel corso degli anni passati è stato oggetto di una serie di interventi di ristrutturazione da parte della locale Soprintendenza che hanno reso fruibili ai visitatori una serie di ambienti e il camminamento sul terrazzo e lungo il perimetro interno delle mura”.
“A seguito degli interventi realizzati dalla Soprintendenza – continuano Pellecchia e Sardella – il Comune di Castropignano ha ottenuto l’autorizzazione per la gestione del bene ad uso della collettività proponendo iniziative culturali di valorizzazione del bene stesso, prendendo di fatto in consegna il castello di cui conserva le chiavi di accesso, anche se ad oggi manifesta un oggettivo ritardo nell’attuazione degli impegni concordati con il Ministero dei Beni Culturali. Attualmente il castello si trova in stato di abbandono, circondato da erbacce, costantemente chiuso e indisponibile alle visite. Anche il percorso naturalistico, realizzato esternamente al perimetro delle mura del castello, lungo il crinale che domina la Valle del Biferno è nella medesima situazione”.
“Poiché è fondamentale conservare e valorizzare i beni non riproducibili, arrivati fino ai giorni nostri per merito di generazioni e persone che in quei luoghi hanno vissuto, i Circoli Eco.Dem di Campobasso e del Medio Molise chiedono alle autorità competenti di adoperarsi per costruire un progetto di valorizzazione di uno dei luoghi più suggestivi di questa valle che può rappresentare un veicolo di sviluppo locale e di promozione turistica del territorio con indubbi effetti benefici per le attività recettive del posto e per la vendita di prodotti tipici o oggetto di artigianato artistico e tradizionale”.