Anche il mondo metalmeccanico molisano dice addio a Sergio Marchionne. Il mondo dell’auto non sarà mai più lo stesso senza uno dei manager che hanno fatto la storia recente.
Sergio Marchionne è morto a 66 anni nella clinica di Zurigo, dove era ricoverato dalla fine di giugno.
Condizioni che si sono rivelate inaspettatamente gravi, fino all’ufficializzazione del decesso. L’annuncio è di John Elkann, nel giorno della presentazione dei conti del secondo trimestre per la Fca.
Una notizia rimbalzata in ogni angolo del pianeta.
Come lo definì lo stesso numero uno di casa Agnelli, è stato un manager illuminato, capace di imporsi e vincere sfide ardite, ma con l’umiltà di riconoscere anche gli errori commessi.
Partito dalla vicina Chieti, ha conquistato Nordamerica ed Europa, con la sua vasta preparazione, con tre lauree e un master.
La fusione con Chrysler ha salvato la terza casa automobilistica americana dal fallimento e rilanciato la Fiat, poi divenuta Fca, a player globale dell’automotive.
Indimenticabili le due visite allo stabilimento Fca di Rivolta del Re a Termoli, in incognito nel 2015 e ufficiale l’anno dopo. Ieri, come negli altri Plant del gruppo, alle ore 13 sono state attivate allo stabilimento Fca di Termoli, per 2 volte, a distanza l’una dall’altra di 10 minuti, per 20 secondi, le sirene d’evacuazione incendio in segno di lutto per la scomparsa di Sergio Marchionne.
Per la prematura scomparsa dell’ex amministratore delegato Fca osservati 15 minuti di interruzione, dalle 13 alle 13.15, dalle 14.30 alle 14:45 e dalle 22.30 alle 22.45».
Cordoglio del mondo sindacale, ricordato come grande uomo
A darci notizia della morte di Sergio Marchionne, ieri mattina, alle 11.33, è stato il segretario regionale della Fim-Cisl, Riccardo Mascolo. «Buongiorno. Sono al consiglio Cisl Abruzzo-Molise. Hanno comunicato che è appena deceduto Marchionne è abbiamo fatto un minuto di silenzio». Una comunicazione laconica. Per Mascolo, Sergio Marchionne è stato «Un grande uomo! Un abruzzese che nei momenti difficili ha dimostrato la sua determinazione avendo poi ragione sugli scettici e gufi che davano il gruppo Fiat per spacciato. Se si parla oggi di Fca è grazie a lui. Grazie dottor Sergio Marchionne». Cordoglio arriva anche dalla segreteria Uilm di Termoli, che col segretario provinciale Francesco Guida esprime sincero cordoglio per la morte di Sergio Marchionne. «Entrerà nella storia come l’uomo che ha salvato la Fiat. vorremmo che si onorasse la sua memoria dando continuità produttiva e occupazionale, in Italia e nel mondo, a questo disegno di sviluppo». Per i Capi e quadri Fiat-Fca «La scomparsa di Sergio Marchionne ci lascia profondamente addolorati. Assieme a tutti i colleghi di AQCF-R ricordiamo il lungo percorso iniziato14 anni fa, assieme a lui, che, con grande capacità di visione e di innovazione, ha permesso all’azienda di diventare un player globale ed esprimiamo il nostro ringraziamento per quanto Marchionne ha fatto per tutti i dipendenti dei gruppi Fca, Cnhi e Ferrari in questi anni. Siamo vicini all’Azienda, a tutti i Colleghi e le Persone che con lui avevano un rapporto diretto e personale ma soprattutto, siamo vicini alla sua Famiglia in questo momento di dolore», dichiarano anche Vittorio Cornacchione e Marco Travaglini da Termoli. Sulla morte di Marchionne è intervenuta anche la Fiom-Cgil, con la segretaria generale Francesca Re David che esprime condoglianze alla famiglia. «Abbiamo appena appreso della morte di Sergio Marchionne. Un uomo con cui in questi anni ci siamo aspramente confrontati e che ha rappresentato un modello di relazioni sindacali, che è stato all’origine di un profondo conflitto con la Fiom. Marchionne è stato un avversario di cui riconosciamo il valore. Alla famiglia vanno le condoglianze della nostra organizzazione». «Perdiamo un grande uomo. Sono certo di interpretare il pensiero di quelle migliaia di lavoratrici e lavoratori italiani, americani e di tutti i Paesi che hanno avuto l’onore di conoscere l’opera e la persona di Sergio Marchionne, manager industriale globale che ha sempre avuto a cuore non solo i profitti aziendali, ma anche il benessere dei propri lavoratori», dichiara il segretario generale Fismic-Confsal Roberto Di Maulo. «La Fismic Nazionale si unisce al cordoglio della famiglia ed è comunque certa che l’azione avviata da Marchionne sarà proseguita con caratteristiche di continuità da Mike Manley e, soprattutto da John Elkann che ha dimostrato in questi giorni di ergersi a figura che dominerà la scena nel prossimo futuro come un vero leader con grandissime capacità umane», conclude. «Ringrazieremo a vita Sergio Marchionne per il prezioso contributo che ha dato permettendo alla Fca di crescere e diventare un’importante realtà mondiale. Finisce l’era di un Capitano che ha saputo gestire la squadra, un manager che non stava mai fermo. Perdiamo un importante protagonista della storia italiana, ha segnato un’epoca con la sua personalità, un grande esponente manageriale, non uomo segreto. L’Ugl ha condiviso con lui anche momenti molto difficili e di tensione ma nulla si poteva di fronte a una persona intelligente, controversa, un industriale di livello che ha rappresentato la storia dell’Italia, ma anche pagine assolutamente buie del nostro Paese: dalla Fiat del crac alla Fca del boom economico”. Così lo ricorda il segretario generale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio Spera che a nome di tutta la federazione nazionale esprime dolore e cordoglio per la morte prematura del dottor Sergio Marchionne. «Marchionne, è un pezzo di storia italiana che ha costruito il paese insieme alla famiglia Agnelli, un esempio di grande serietà e coerenza anche se presentava la sua immagine con un certo distacco e sense of humor. Il ricordo che ho di lui – afferma Spera – è quello di una persona molto seria. Non rinunciava mai alle sue battute per sdrammatizzare. È innegabile che con la morte di Marchionne tutto il mondo perda un importante pezzo di storia. Aveva ottenuto negli ultimi anni la piena fiducia americana tanto che il Presidente Trump scommise su Marchionne nell’affermare che ‘Vedrete d’ora in poi più auto costruite negli Stati Uniti’ e sempre dice Donald Trump, ai leader del settore riuniti nella Roosevelt Room della Casa Bianca, rivolgendosi all’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne: ‘al momento tu sei il mio preferito e rimarrai nella mia stanza’. Con lui – conclude il segretario generale metalmeccanici, Spera – scompare un protagonista: l’Ugl esprime le più sentite condoglianze ai familiari del presidente Marchionne: perdiamo un padre costituente della Fabbrica Italiana e Mondiale dell’automobilismo: l’era obbligatoriamente dovrà proseguire, non sarà facile sostituire il manager più carismatico della storia recente del gruppo Fca». Infine, la lettera aperta dell’Usb Molise.
«Nel dare il benvenuto ai nuovi Amministratori Delegati di Fca e Cnhi, il Coordinamento Nazionale Usb in Fca e Cnhi fa presente ai nuovi manager che le condizioni delle operaie e degli operai del gruppo hanno subito negli ultimi 14 anni un notevole peggioramento della loro condizione lavorativa e di vita.
Il vecchio A. D. del gruppo ha riportato le lancette indietro di oltre un secolo rispetto alla condizione operaia, carichi di lavoro paragonabili a quelli dei primi anni del 900, stipendi molto più bassi rispetto ai colleghi metalmeccanici delle altre aziende, turnazioni che nulla hanno a che vedere con il rispetto della vita delle persone, e tanto tanto altro.
Il nostro auspicio è che le decisioni del nuovo corso siano all’insegna della discontinuità con il precedente e che i nuovi management mettano al primo posto tra gli obbiettivi da raggiungere nell’immediato il rispetto del lavoratore e della sua dignità.
Perché questo avvenga riportiamo di seguito alcuni punti che sono sicuramente prioritari: Reintroduzione delle tutele per i lavoratori, ad iniziare dal ripristino dell’articolo 18 per i lavoratori del gruppo e la stabilizzazione di tutti i precari che attualmente lavorano in Fca e Cnhi. Abbassamento dell’orario lavorativo settimanale a parità di stipendio. Rispetto della salute e sicurezza negli stabilimenti del gruppo. Aumento dello stipendio dei lavoratori del gruppo di 200 euro netti mensili. Ripristino della quattordicesima mensilità. Ritmi e carichi di lavoro più leggeri rispetto agli attuali, che sono a dir poco insostenibili. Ripristino di pause fisiologiche congrue al lavoro di fabbrica. Turnazioni di lavoro che prevedano il sabato e la domenica di riposo. Garanzie occupazionali a lungo termine per tutti gli attuali lavoratori del gruppo. Rispetto di tutte le rappresentanze sindacali e ripristino delle elezioni sindacali per tutte le sigle presenti negli stabilimenti Fca e Cnhi. Per adesso ci limitiamo a dare solo un piccolo contributo di proposte ai nuovi A. D., evitandogli quindi un sovraccarico di lavoro.
Le nostre proposte vanno incontro alle esigenze dei lavoratori e allo stesso tempo ridanno dignità ai marchi Fca e Cnhi, ridimensionati negli anni da scelte politiche antioperaie che ne hanno danneggiato l’immagine.
Qualora si scelga invece un progetto di continuità con il vecchio assetto manageriale (così come paventato dalla proprietà), ci vedremmo costretti a fare altrettanto in termini di lotta in difesa della nostra classe, e laddove si costruiscano i presupposti, addirittura inasprendo il conflitto che tanto piaceva alla vecchia dirigenza.
Ai nuovi Amministratori Delegati la scelta».
Toma: è stato un manager dalle capacità straordinarie
La morte di Sergio Marchionne ha subito provocato il cordoglio delle istituzioni. Per il Governatore del Molise Donato Toma, «Sergio Marchionne è stato un manager dalle straordinarie capacità, un uomo di grande spessore culturale che ha agito con competenza e determinazione. Ha avuto la forza e il coraggio di imporre nuovi metodi e processi a un’azienda, la Fiat poi Fca, il cui modello gestionale è diventato un punto di riferimento mondiale. Ci uniamo al dolore della famiglia Marchionne e ricordiamo che il Molise è particolarmente legato alla Fiat e allo stabilimento di Termoli che dà lavoro a circa 2.400 persone, nella stragrande maggioranza nostri corregionali, e che proprio grazie a Marchionne è riuscito a innovare e rilanciare la sua produzione». La notizia della morte di Sergio Marchionne ha colpito tantissimi termolesi legati alla casa di produzione automobilistica Fiat, divenuta Fca Fiat Chrysler Auto, e ha toccato il cuore dei dipendenti dello stabilimento termolese. Fra questi i tre consiglieri comunali Michele Barile, Salvatore Di Francia e Vincenzo Sabella che affidano ad una nota stampa il loro cordoglio per la scomparsa del manager Marchionne. «Un grande uomo che ha saputo riportare la Fca al livello internazionale in un periodo in cui l’azienda stava subendo un inesorabile calo – dicono i consiglieri – l’intervento di Marchionne ha indubbiamente dato lustro anche allo stabilimento di Termoli che, grazie alla produzione del nuovo motore, ha raggiunto i 560 milioni di investimento portando nuova linfa vitale e nuove assunzioni. È innegabile la capacità manageriale che caratterizzava Sergio Marchionne così come evidente era il suo essere umano, con difficoltà e debolezze, come ad esempio non essere capace di annodare la cravatta. Abbiamo ancora nitido il ricordo della sua visita allo stabilimento di contrada Rivolte del Re, il suo fare elegante e competente e allo stesso tempo la sua curiosità ed entusiasmo. Resterà per tutti noi un esempio di dedizione al lavoro e alla Fiat».