Un primo incontro, interlocutorio, ha visto al tavolo anche la Usb insieme alla Triplice. Il governatore Donato Toma ha illustrato le misure in corso di attuazione – dall’elettrificazione della rete ferroviaria ai bandi in arrivo per arterie stradali attese da decenni come la Castellelce passando per i progetti sul turismo e lo sviluppo – ai rappresentanti dei sindacati Tecla Boccardo, Giovanni Notaro, Paolo De Socio, Sergio Calce e Rossella Griselli.
I primi tre (segretari o delegati di Uil, Cisl e Cgil regionali) poi si sono fermati con il presidente per il confronto che avevano chiesto quando la settimana scorsa gli hanno inviato il loro documento di riflessioni e proposte in merito alle sue linee programmatiche.
Al termine del briefing i toni sono distesi e costruttivi. Intanto si è deciso di istituire un tavolo di confronto permanente, si riunirà ogni tre mesi e ci saranno anche appuntamenti tematici con i singoli assessori (alla riunione hanno preso parte Mazzuto e Niro oltre al capo dipartimento dello Sviluppo Mogavero). Sono stati affrontati i temi principali sul tappeto: vertenze, emergenza lavoro e povertà, stabilizzazione dei precari, sanità. Sulla stabilizzazione dei precari della Pa, ha riferito la segretaria Uil Boccardo, il governatore non ha intenzione di apportare modifiche al protocollo siglato con la Triplice dalla precedente amministrazione. A settembre avvierà la ricognizione. La Uil ha chiesto che le procedure della circolare Madia siano avviate anache in sanità. Settore che va riorganizzato, hanno convenuto sindacati ed esponenti della giunta, a partire dalle reti tempo-dipendenti. In settimana da Roma dovrebbe arrivare la nomina del commissario. E Toma si è detto fiducioso, convinto che alla fine il governo Conte scelga lui e non un esterno.
Novità anche per la Zona economica speciale che dovrebbe valorizzare l’area portuale molisana e attrarre investimenti nel basso Molise: il presidente ha reso noto che la Zes non sarà più istituita insieme all’Abruzzo e che è invece partita l’interlocuzione con la Puglia (i cui porti di riferimento in cui ‘inserire’ quello di Termoli sarebbero Manfredonia e Bari).
Per quanto riguarda le vertenze e la numerosa platea di persone che hanno perso l’occupazione e per cui gli ammortizzatori sono agli sgoccioli o sono terminati, al tavolo è stata affrontata la questione della certificazione unica dell’Inps che sbloccherebbe risorse per 11,5 milioni (secondo le stime della Uil). Risorse utili a sostenere la vita quotidiana di chi oggi non ha sostentamento. Non sono mancati gli accenni alla Gam e allo Zuccherificio. Situazioni differenti: per i dipendenti dell’azienda di Bojano la cassa integrazione scade a novembre e può essere rinnovata per un altro anno, per quelli di Termoli invece non ci sono più ammortizzatori né un imprenditore che si è impegnato a far ripartire la filiera.
La linea che la giunta intende seguire il presidente l’ha tracciata così: «Sosterremo i lavoratori che perdono il lavoro fin quando non creiamo nuove occasioni. È chiaro che la Regione non può sostenerli ad libitum per cui è indispensabile, oltre alle politiche passive, che tutti lavoriamo per attivare contratti di sviluppo che portino aziende in questo territorio».
A consuntivo dell’incontro Toma ha spiegato di aver «ascoltato con particolare attenzione le questioni poste dai sindacati in relazione alle linee programmatiche del governo regionale. Abbiamo parlato di economia, sanità, politiche sociali, industria, cultura, turismo, ambiente e delle misure e degli interventi urgenti che i sindacati chiedono in tema di politiche del lavoro. Mi ha fatto molto piacere ricevere il plauso dei sindacati sullo ‘start up’ della giunta regionale. È stato un dialogo sereno, molto proficuo sul piano delle possibili convergenze e sul metodo da seguire.
Ritengo ci siano tutti i presupposti per costruire un percorso comune di concertazione e di monitoraggio attraverso l’attivazione di un tavolo di confronto permanente».
Tecla Boccardo parla di un dialogo che si è incanalato sul binario giusto. «A noi non interessano i salotti. Se si costruisce un confronto vero saremo sempre collaborativi. L’impostazione di partenza va in questo senso. Bisogna dare risposte alle persone. E per questo servono, lo ribadisco, politiche industriali, fiscali e sociali: sono fondamentali per avviare la macchina». Apprezzata l’intenzione di accelerare la spesa dei fondi europei, per Fesr e Fse il Molise è fanalino di coda. Anche in questo caso la Uil ripete l’avvertimento: bisogna spendere in fretta ma pure bene.
r.i.

 

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