Dopo il braccio di ferro, la mediazione. Dopo le dichiarazioni di fuoco, le richieste e le rivendicazioni – il centrodestra regionale vuole la nomina del governatore Toma e i 5 Stelle invece quella di un tecnico -, ora è sceso il silenzio.
Probabilmente perché le prossime 24-48 ore sono davvero decisive per la scelta del commissario della sanità molisana. Certo rappresentano l’ultima occasione per chiudere la questione prima della pausa di agosto. Se il Consiglio dei ministri non decide questa settimana, sarà tutto rinviato a settembre.
Da un lato c’è dunque la rivendicazione della maggioranza di governo in Regione: finora la prassi ha privilegiato l’affidamento della gestione del piano di rientro al presidente in carica, un’opzione diversa sarebbe una lesione dell’autonomia e dei diritti dei molisani. Dall’altro la strada tracciata dai 5 Stelle, azionisti importanti se non fondamentali in questo caso perché la ministra Grillo è dei 5 Stelle. È lei a decidere insieme al collega dell’Economia Tria. Qualche settimana fa Grillo è stata chiara: difficile fare il presidente e pure il commissario. I parlamentari pentastellati, inoltre, le hanno chiesto discontinuità e quindi un esterno, un manager «libero, capace e illuminato» per dirla con le parole di Antonio Federico.
In queste ultime ore sembra che si stia cercando una soluzione onorevole per tutti. Il che presupporrebbe trovare un nome che non sia quello del presidente ma che non rappresenti per lui una deminutio politica o, peggio, che diventi un contraltare quotidiano. Una persona al di sopra delle parti in gioco. Esiste?

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