Il Consiglio regionale ha anche approvato una mozione che impegna il presidente Toma ad intervenire a Roma affinché il governo riveda le sue posizioni «sullo ‘scempio’ a sfavore di 96 Comuni italiani, tra cui Campobasso e Isernia, con il decreto Milleproroghe», ha affermato la consigliera Eleonora Scuncio che l’ha presentata.
Il Senato ha congelato i fondi del bando per le periferie: 24 Comuni ‘virtuosi’ hanno ricevuto lo sblocco dei fondi poiché i progetti sono già in fase esecutiva, mentre per tutti gli altri (anche Campobasso e Isernia) i finanziamenti sono fermi fino al 2020.
Il Molise ha visto sfumare 28 milioni di euro: 18 per Campobasso e 10 per Isernia.
«È incomprensibile – ha proseguito la consigliera Scuncio in Aula – come possano essere improvvisamente fermate, almeno fino al 2020, attività già pianificate dai Comuni anche perché non è possibile pensare allo sviluppo del Paese se non si può contare sulla certezza delle regole e sulla garanzia della continuità dei progetti avviati. Se anche i sindaci 5S di Comuni che si trovano nelle stesse condizioni di Campobasso e Isernia (vedi Livorno) sono insorti di fronte a tale provvedimento, forse un errore, anche se in buona fede, a Roma è stato commesso».
Il Pd ha condiviso la mozione e ha aggiunto al dispositivo poi approvato il coinvolgimento dell’Anci nazionale e l’impegno per Toma di portare la questione alla Conferenza delle Regioni.
I 5 Stelle hanno invece difeso la scelta contenuta nel Milleproroghe (che a settembre arriva alla Camera). «Dopo il sì al decreto Milleproroghe – ha spiegato Andrea Greco – i Comuni virtuosi, per intenderci tutti i Comuni italiani che saranno stati capaci di accantonare fondi risparmiando, potranno usare l’avanzo di amministrazione allentando i vincoli che prima li costringevano a tenere i soldi in cassa senza poterli utilizzare. Nello specifico, i Comuni beneficiari dei fondi del Bando per le periferie non perdono i soldi. I primi 24 progetti in graduatoria, che avevano firmato la convenzione col governo nel marzo 2017, sono stati già fatti salvi, garantendo immediata finanziabilità. I restanti 96 progetti, le cui convenzioni erano state sottoscritte nel mese di dicembre 2017, dovranno essere valutati attentamente per capire se e in che modo rispondano davvero alla funzione di rilancio delle periferie prevista dal bando. Una scelta, quella di effettuare una ricognizione sui 96 progetti rimanenti, che deriva anche dal rispetto della sentenza 74/2018 della Corte costituzionale». Dito puntato ancora una volta contro il governo Renzi e il Pd che – ha accusato Greco – ha «realizzato solo provvedimenti spot, poi però i soldi in cassa non ci sono».
Il governatore Donato Toma ha chiuso il dibattito dichiarandosi favorevole alla mozione poiché «è una problematica che espone la preoccupazione dei sindaci di Campobasso e Isernia. In quanto presidente devo preoccuparmi, il mio impegno non vale zero! Come per la sanità, forse non sarò io il commissario ma le Regioni sono dalla mia parte. Il Molise inizia a contare qualcosa a livello nazionale e non è la prima volta che la mia voce si fa sentire. Io non sono un ‘pollo di batteria’, se il mio fattore decide una cosa, io sul territorio posso anche non essere d’accordo».
L’Aula ha approvato la mozione. La maggioranza (stavolta anche la consigliera Calenda) e il Pd hanno votato a favore, il Movimento 5 Stelle contro.
Sul caso, sempre ieri, la presa di posizione della deputata di Leu Giuseppina Occhionero per la quale le disposizioni del Milleproroghe sono «la summa dell’approssimazione dell’azione amministrativa, contro la quale annunciamo già da ora battaglia. Riguardo al ‘congelamento’ dei fondi destinati ai Comuni per riqualificare le periferie, esprimo tutta la mia solidarietà ai sindaci di Campobasso e Isernia e di tutti quei Comuni che hanno già avviato i progetti e firmato le convenzioni. Faremo di tutto per modificare questa ennesima ‘bruttura’ di cui il governo del ‘Peggioramento’ Cinquestelle-Lega si è fatto promotore».
NP