Non si placano le polemiche dopo il congelamento da parte del governo gialloverde del Bando periferie attraverso un emendamento al Milleproroghe votato (anche dal Pd) al Senato.
Un provvedimento, che a settembre approderà alla Camera, difeso dal Movimento 5 Stelle che ha chiarito come «i Comuni beneficiari dei fondi del Bando non perderanno soldi visto che i primi 24 progetti in graduatoria, che avevano firmato la convenzione col Governo nel marzo 2017, sono stati già fatti salvi, garantendo immediata finanziabilità». Mentre i restanti 96 progetti – tra cui quelli di Campobasso e Isernia – le cui convenzioni erano state sottoscritte nel mese di dicembre 2017, «dovranno essere valutati attentamente per capire se e in che modo rispondano davvero alla funzione di rilancio delle periferie prevista dal bando. Una scelta, quella di effettuare una ricognizione sui 96 progetti rimanenti, che deriva anche dal rispetto della sentenza numero 74/2018 della Corte costituzionale».
La Consulta, infatti, accogliendo un ricorso della Regione Veneto contro alcune disposizioni della legge di Bilancio 2017, ha stabilito che «il comma 140, che disciplina finanziamenti gestiti unilateralmente dallo Stato, è illegittimo nella parte in cui non richiede un’intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale». In sostanza lo Stato non potrebbe stanziare risorse direttamente ai Comuni senza una interlocuzione con la Regione. Eppure i progetti dei 24 Comuni primi in graduatoria, che pure hanno ricevuto i finanziamenti direttamente dallo Stato senza ‘passare’ per le Regioni, sono stati salvati.
Come mai – la domanda che circola insistentemente nei corridoi di Palazzo San Giorgio – il rispetto della sentenza della Consulta vale solo per gli altri 96 progetti?
Intanto sulla questione è intervenuta anche l’Anci Molise: «Ci preoccupa la sospensione delle convenzioni del Bando Periferie – ha sottolineato il presidente Pompilio Sciulli – anche alla luce degli oneri sostenuti per la progettazione e per l’avvio di alcune delle opere previste». Infatti l’efficacia delle convenzioni concluse sulla base di quanto disposto ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2017, nonché delle delibere del CIPE n. 2 del 3 marzo 2017 e n. 72 del 7 agosto 2017, adottate ai sensi dell’articolo 1, comma 141, della legge n. 232 del 2016, è differita all’anno 2020. Conseguentemente, le amministrazioni competenti provvedono, ferma rimanendo la dotazione complessiva loro assegnata, a rimodulare i relativi impegni di spesa e i connessi pagamenti a valere sul Fondo sviluppo e coesione. L’Ufficio di Presidenza Anci Molise esprime forte preoccupazione «perché a cantieri ormai avviati e a bilanci già impegnati, il danno che si provocherebbe assumerebbe proporzioni di gran lunga superiore ai milioni di Euro di interventi totali previsti dal Bando Periferie. Grazie a questi cantieri, inoltre, si stavano finalmente generando opportunità di lavoro importanti in tutta la regione. L’Ufficio di Presidenza, in stretta collaborazione con i Comuni coinvolti e Anci nazionale sta sollecitando i Parlamentari molisani affinché si attivino per scongiurare quella che si configurerebbe come una grave sciagura per l’intero sistema Molise».