Il premier Conte ha promesso una stretta contro il caporalato con un rafforzamento «degli strumenti di controllo e prevenzione e l’introduzione di misure di sostegno al lavoro agricolo di qualità». L’annuncio subito dopo i due incidenti stradali avvenuti nel Foggiano e a Lesina, nei quali sono morti complessivamente 16 nordafricani: erano stipati in due furgoni e tornavano dalle piantagioni di pomodori dove lavoravano per quattro soldi.
Marco Omizzolo, sociologo e responsabile scientifico della coop InMigrazione, su quei furgoni ci saliva fingendosi bracciante per studiare i meccanismi del caporalato nell’Agro Pontino. Al Fatto Quotidiano spiega come questi camioncini si trasformano in carri per il trasporto bestiame: «In quei cassoni il caporale monta delle panchine improvvisate, spesso di legno, e i lavoratori li stipa come bestie per portarne il più possibile al campo». In queste condizioni «basta prendere una curva ad alta velocità e chi c’è dentro viene scaraventato sul lato opposto, insieme all’eventuale carico».
Panchine improvvisate le aveva montate anche il ‘caporale’ che ieri mattina alle 6 è stato fermato a Campomarino, lungo la statale 16, da una Volante del Commissariato di Termoli insieme ad una pattuglia del distaccamento della Stradale. Il pulmino Fiat Ducato Panorama proveniva dalla provincia di Foggia ed era diretto nelle campagne del basso Molise.
Il mezzo, omologato per nove persone, trasportava venti lavoratori tutti di origine centronordafricana. Il conducente, K.A. nato in Costa D’Avorio, senza patente e assicurazione, fermato il pulmino ha cercato di allontanarsi ma è stato subito bloccato dagli agenti che, una volta ispezionato il mezzo, hanno potuto constatare le precarie condizioni igieniche del vano adibito al trasporto delle persone dove – così come racconta il sociologo Omizzolo – al posto dei sedili c’erano panche di legno. Ammassati dentro il Ducato venti stranieri. Sempre Omizzolo racconta che «quando va bene il viaggio costa 5 euro, per il panino ne servono 3,50 e un euro e 50 per la bottiglietta d’acqua. Più ne portano e più guadagnano».
Il pulmino condotto dall’ivoriano ne poteva portare 9, ma l’aveva modificato per poter trasportare molte più persone. I braccianti ammucchiati dentro al Ducato fermato a Campomarino erano tutti impiegati nella raccolta di pomodori in un campo poco distante dal posto in cui è scattato l’alt della Polizia e dove gli agenti, una volta arrivati, hanno verificato la presenza di numerosi altri lavoratori che alla vista delle divise si sono dati alla fuga. Per l’autista del mezzo è scattato l’arresto: ora dovrà rispondere dell’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I migranti sono stati accompagnati in Commissariato a Termoli e qui sono in corso accertamenti per capire se si tratta di irregolari o se hanno un permesso di soggiorno. Il Ducato è stata sottoposto a fermo, elevati infine numerosi verbali per aver modificato le caratteristiche strutturali del mezzo, del motore e dell’abitacolo.
ppm

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