Martedì prossimo la decisione del Consiglio dei ministri sullo stato di emergenza nelle zone del Molise colpite dal terremoto.
Da ieri i tecnici e i dirigenti della Protezione civile nazionale (fra loro c’è il prof Mauro Dolce), insieme ai colleghi della struttura regionale, sono nei centri colpiti dal sisma del 14 e del 16 agosto per verificare in maniera precisa i danni e l’impatto che il terremoto ha prodotto sul territorio e in relazione ai suoi beni primari nonché a infrastrutture strategiche per il Molise.
Domani, a meno di eventi imprevisti che stravolgano la sua agenda, tornerà anche il capodipartimento Angelo Borrelli. Probabilmente atterrerà in elicottero a Guglionesi da dove si sposterà insieme al presidente della Regione Donato Toma e all’assessore alla Protezione civile Nicola Cavaliere negli altri centri interessati dalle scosse che da giorni stanno mettendo a dura prova gli edifici, le opere della viabilità e i nervi della popolazione.
Della richiesta di stato di emergenza si è parlato anche nella riunione del centro coordinamento soccorsi ieri mattina in Prefettura a Campobasso e a margine dell’incontro. «La Regione produrrà la richiesta, ci sono molte attività che hanno comportato anche il coinvolgimento di strutture operative – ha spiegato ai giornalisti Borrelli – Quindi noi istruiremo la richiesta e la presenteremo al Consiglio dei ministri».
Per il governatore Donato Toma i sopralluoghi di domani insieme a Borrelli rappresentano un «passaggio necessario perché le istituzioni nazionali si convincano che noi siamo in stato di emergenza». «Abbiamo tutti i dati per lo stato d’emergenza, devono solo procedere alla formalizzazione», ha aggiunto. «I nostri tecnici – ha concluso – stanno completando i necessari adempimenti richiesti dall’iter procedurale, dopo di che convocherò una giunta ad horas per chiedere lo stato di emergenza in relazione ai danni provocati dall’evento sismico».

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