“Finalmente si chiude una vicende assurda ed incomprensibile, che mi vedeva totalmente estraneo”. Così l’europarlamentare Aldo Patriciello ha commentato la conferma dell’assoluzione nei suoi confronti arrivata nella tarda serata di ieri al termine dl processo d’Appello per la vicenda ‘Piedi d’Argilla’. “Una estraneità ai fatti che ho sempre ribadito e provato, nelle aule dei Tribunali e fuori, fin dal 2004 quando questo calvario, vissuto da me e dalla mia famiglia, iniziò. Nel corso di questi otto anni non ho mai ostacolato il sereno incedere della giustizia sottoponendomi sempre ad essa in maniera trasparente e, cosa importante, senza mai pensare di ricorrere alla prescrizione che tra cinque giorni avrebbe interessato l’intero procedimento giudiziario”.
“Nel 2004 – aggiunge Patriciello in una nota alla stampa – venni raggiunto da un avviso di garanzia nel quale venivo accusato di un coinvolgimento nei lavori di realizzazione della Variante di Venafro circa una modesta quantità di calcestruzzo fornita dall’azienda dei miei familiari; in quel periodo ero Assessore regionale all’Agricoltura e Vice Presidente della Giunta regionale, incarichi dai quali immediatamente rassegnai le dimissioni profondamente convinto innanzitutto del rispetto nei confronti dell’Istituzione e dei cittadini che rappresentavo ma soprattutto convinto che sarei riuscito a provare la mia innocenza e totale estraneità. Nel primo grado di giudizio ho sempre consentito, settimana dopo settimana, la naturale prosecuzione dell’iter giudiziario senza fare ostruzionismo né creare pretesti per rinviare le udienze, sono stato sempre presente rinunciando anche ad impegni istituzionali conseguenti al mio incarico di parlamentare europeo. In otto anni, inoltre, ho subito due processi: quello giudiziario e quello mediatico dai quali non sono stati risparmiati nemmeno i miei familiari, accuse che non trovavano nessun fondamento se non quello di screditare la mia persona e il mio lavoro. Accolgo dunque la sentenza della Corte d’Appello e ribadisco che non ho mai perso la fiducia nella magistratura”.
“Questi otto anni – annuncia l’europarlamentare – verranno racchiusi in un libro, “Piedi d’Acciaio”, con la pubblicazione degli atti processuali, le informative e con cui verrà analizzata l’intera vicenda”.