È stato ospite negli studi di UnoMattina Estate, nella puntata dedicata alla sicurezza delle scuole. Il professor Carlo Callari, il docente di Ingegneria dell’Unimol che guida l’equipe di esperti che ha redatto le relazioni di vulnerabilità sismica commissionate da Palazzo San Giorgio, ha fornito ai microfoni della trasmissione di Rai 1 un quadro completo sulle condizioni degli istituti non solo campobassani, ma di tutto lo Stivale. Un quadro necessario alla luce dei dati forniti in questi giorni dal Ministero dell’Istruzione: sono circa 33mila, infatti, le scuole italiane da potenziare. Questo perché la maggior parte degli istituti, che per alto insistono nelle regioni ad alto rischio sismico, è stata costruita negli anni ’70.
«In Italia non esiste un riferimento normativo che prescriva un livello minimo di sicurezza per gli edifici esistenti – ha evidenziato il professor Callari – quindi se non esiste un riferimento normativo nazionale le responsabilità si riversano , e non è opportuno, sulle amministrazioni locali e sui dirigenti scolastici. Sarebbe il caso che lo Stato si pronunciasse in maniera chiara su quali sono i livelli minimi di sicurezza non solo sulle nuove costruzione ma anche sugli edifici già esistenti».
Intanto nelle scorse ore il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha annunciato tramite la propria pagina Facebook che il Miur ha chiesto la collaborazione di ASI (Agenzia Spaziale Italiana), e del CNR, il principale ente pubblico di ricerca del Paese, per far partire una mappatura satellitare delle scuole italiane. Lo scopo è quello di avere dei dati accurati per gli interventi di edilizia scolastica.
«I nostri figli devono poter frequentare scuole sicure. È un loro diritto. Abbiamo dati ancora preoccupanti sugli edifici scolastici. Vuol dire che in questi anni non è stato fatto abbastanza. Sono stati stanziati soldi, ma senza mettere mano a quelle procedure farraginose che impediscono di far arrivare in fretta le risorse agli Enti locali proprietari degli edifici scolastici. È un problema che stiamo risolvendo con norme che semplificheranno le procedure e velocizzeranno la spesa.
Ma per intervenire al meglio e individuare le priorità ci servono anche dati ancora più precisi sulla condizione delle nostre scuole. Per questo ho chiesto la collaborazione dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana, e del CNR, il principale ente pubblico di ricerca del Paese, per far partire una mappatura satellitare delle nostre scuole. Non è mai stato fatto.
Quasi 40.000 edifici saranno ‘fotografati’ attraverso il sistema COSMO-Skymed, che è in grado di misurare lo spostamento degli immobili al decimo di millimetro.
Le informazioni che otterremo dai satelliti ASI saranno trasmesse al CNR che ha le risorse umane e strumentali per elaborarle e darci un quadro dettagliato dei nostri edifici scolastici. Potremo così far partire verifiche e segnalazioni. Accelerando i tempi dei controlli e dei conseguenti interventi di adeguamento. In un mese e mezzo avremo già i primissimi dati. Ringrazio i presidenti di ASI e CNR, Roberto Battiston e Massimo Inguscio, per la collaborazione.
Le eccellenze scientifiche del Paese si mettono al servizio della scuola e dei nostri ragazzi. Credo sia davvero una bella sinergia. Questo è fare sistema».