Arriva come un fulmine a ciel sereno e certo non coi tempi biblici e le calende greche riferite al comparto della sanità. Parliamo della decisione con cui il capo Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha emanato l’ordinanza n. 547 del 21 settembre 2018 che disciplina i “Primi interventi urgenti di Protezione civile in conseguenza degli eventi sismici che hanno colpito i comuni della Provincia di Campobasso a far data dal 16 agosto 2018”. Trascorsi 38 giorni dalla scossa che dopo l’avvisaglia di 45 ore prima ha gettato nel panico e nelle tende, per strada e lontano da casa, centinaia e centinaia di famiglia in numerosi paesi del Basso Molise. Un provvedimento che rende sostanza la formalità approvata nel Consiglio dei Ministri del 6 settembre scorso. Una ordinanza che delega la gestione straordinaria come commissario proprio al Governatore della Regione Molise Donato Toma e che da quest’ultimo è stata resa nota attraverso la diffusione sugli organi di stampa molisani e anche con telefonate dedicate che illustravano qualche dettaglio in più ai sindaci delle località terremotate. Di cosa potesse contenere il provvedimento di stato di emergenza si era discusso a lungo nelle ultime settimane e a Larino, ad esempio, nel confronto di mercoledì scorso con la cittadinanza frentana, il primo cittadino Pino Puchetti aveva parlato dell’ipotesi di autonoma sistemazione per gli sfollati, che ammontano a oltre 400 e un quarto dei quali proprio a Larino. I dettagli dell’ordinanza del dipartimento di Protezione civile, a firma del capo Angelo Borrelli, peraltro, saranno al centro dell’incontro previsto nella sala “Buono” della Caritas a Montecilfone alle ore 18, dove il presidente della Regione Molise Donato Toma, coadiuvato dai tecnici della Protezione Civile regionale, presenterà e spiegherà l’ordinanza emessa dalla Protezione Civile nazionale relativa ai provvedimenti per la ricostruzione e per l’autonomia sistemazione dei cittadini sfollati a seguito del sisma del 16 agosto. Interverranno anche i sindaci dei comuni interessati. Nel provvedimento si è dato atto che gli eventi sismici hanno determinato una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e per la sicurezza dei beni pubblici e privati, nonché l’evacuazione di diversi nuclei familiari, oltre a danneggiamenti alle infrastrutture, agli edifici pubblici e privati. Si è ravvisata, inoltre, la necessità di disporre l’attuazione degli interventi urgenti finalizzati a fronteggiare l’emergenza, consentendo la ripresa delle normali condizioni di vita delle popolazioni e la messa in sicurezza dei territori e delle strutture interessati dall’evento sismico. Una situazione emergenziale che, per i caratteri di urgenza, non consente l’espletamento di procedure ordinarie, bensì richiede l’utilizzo di poteri straordinari in deroga alla vigente normativa. Per fronteggiare l’emergenza derivante dagli eventi sismici, il presidente della Regione Molise è stato nominato commissario delegato. Sulla base di tale nomina, a titolo gratuito, il presidente Toma potrà avvalersi delle strutture regionali, provinciali, comunali e delle amministrazioni centrali e periferiche delle Stato. Entro trenta giorni dall’emanazione dell’ordinanza, procederà alla predisposizione di un Piano degli interventi da sottoporre all’approvazione del capo del Dipartimento della Protezione civile. Nello specifico, il presidente Toma, nella sua veste di commissario delegato, interverrà in ordine all’organizzazione e all’effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dall’evento e degli interventi necessari e urgenti per la rimozione delle situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità, come pure al ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, e alle misure volte a garantire la continuità amministrativa nei comuni e territori interessati, anche mediante interventi di natura temporanea. Particolare importanza per le popolazioni colpite dal sisma assumono i “contributi autonoma sistemazione”, previsti nell’ordinanza, in forza dei quali il presidente Toma, anche avvalendosi dei sindaci, è autorizzato ad assegnare ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti dalle competenti autorità a seguito dell’evento sismico, i seguenti contributi: 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 euro per i nuclei familiari composti da due unità, 700 euro per quelli composti da tre unità, 800 euro per quelli composti da quattro unità, fino a un massimo di 900 euro mensili per i nuclei familiari composti da cinque o più unità. Qualora nel nucleo familiare siano presenti persone di età superiore a 65 anni, portatrici di handicap o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67%, è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili, anche oltre il limite massimo di 900 euro. I benefici economici sono concessi a decorrere dalla data indicata nel provvedimento di sgombero dell’immobile e sino a che non si siano realizzate le condizioni per il rientro nelle abitazioni, ovvero si sia provveduto ad altra sistemazione avente carattere di stabilità, e comunque non oltre la data di scadenza dello stato di emergenza. Per quanto riguarderebbe le spese sostenute nell’emergenza, circolano alcune voci di copertura potenziale tratti dai due milioni di euro stanziati inizialmente. 300mila euro andrebbero alla Protezione civile, 350mila ai Vigili del fuoco e per l’autonoma sistemazione ci sarebbero 400mila euro. Tutte voci che saranno confermate (o meno) nell’incontro di stasera.