Fondi alle tv locali, gestione dell’immigrazione, assegnazione delle risorse per il dissesto idrogeologico.
Questi alcuni dei punti discussi dal Consiglio regionale nella seduta di ieri. Seduta che però ha avuto una falsa partenza. Così in Aula sono tornati protagonisti per una buona mezz’ora i temi soliti, quelli del Molise che non riesce a superare la crisi, a chiudere le eterne vertenze trovando soluzioni positive.
Il presidente Micone aveva appena aperto i lavori quando la delegazione di ex operai dello Zuccherificio, lasciati fuori gli striscioni di protesta, ha cominciato a rumoreggiare. Il capo dell’Assise ha chiesto di mantenere il contegno che si deve alle istituzioni. «Sono due anni che aspettiamo risposta da voi, diteci qualcosa», qualcuno ha alzato la voce. Così la seduta è stata sospesa senza neanche cominciare. Per una parte dei circa 70 ex operai dell’azienda termolese ormai chiusa per fallimento la mobilità è scaduta a inizio luglio, per tutti gli altri il capolinea è a fine dicembre. Senza lavoro, senza sussidio. Il bando sui lavori di pubblica utilità non ha convinto gli ex dipendenti dello Zuccherificio e ieri hanno spiegato perché anche ai consiglieri dei 5 Stelle Greco e Primiani che li hanno raggiunti e poi al sottosegretario della giunta regionale Quintino Pallante. Una platea molto vasta, procedure di accesso che secondo loro li penalizzano rispetto ad altri disoccupati e una dotazione finanziaria che, data la platea, non è ritenuta affatto sufficiente.
L’avviso è stato duramente criticato anche dai 5 Stelle. Perché «le risorse disponibili riescono a soddisfare solo 270 persone, un decimo di chi può far richiesta» e il bando non prevede «parametri di selezione. Manca un schema di punteggio e quindi mancano le modalità in base alle quali saranno scelti i progetti (e i Comuni) ammessi al finanziamento. In questo modo si rischia di creare storture evidenti».
L’assessore Mazzuto ha respinto al mittente le critiche. Per ora c’è una possibilità: politiche attive, ha evidenziato, e non passive del lavoro.
Il dossier sullo Zuccherificio è stato discusso più volte nella Conferenza dei capigruppo e nel tavolo tecnico costituito. Pallante ha ascoltato i lavoratori. Che si sentono abbandonati, traditi e presi in giro. Uno stato d’animo di tensione permanente che il rappresentante dell’esecutivo ha dichiarato di comprendere ma ha pure chiesto alla delegazione di far riprendere i lavori all’Assemblea.
Dopo l’approvazione dell’odg sul riparto dei fondi alle emittenti private, il Consiglio si è occupato anche dei Consorzi di Bonifica con la discussione dell’interpellanza dei 5s che hanno sottoposto all’Aula anche la questione dei precari ‘storici’ dell’Asrem, mentre la consigliera di maggioranza Scuncio ha chiesto informazioni sull’applicazioni del decreto Madia sul precariato. Dal Pd la richiesta di conoscere la posizione della giunta sull’immigrazione (l’atto è stato depositato nelle ore calde della chiusura dei porti italiani da parte del ministro Salvini). A rispondere, oltre a Mazzuto che è l’assessore leghista e salviniano all’Immigrazione, anche il governatore Toma, per il quale «chiunque si trova in mare va soccorso, ma la gestione dell’accoglienza è altra cosa». Bene il sistema Sprar, per lui. Per il resto «bene ha fatto il governo a regolamentare».
Infine, l’interrogazione dei 5 Stelle sulle risorse contro il dissesto. Toma nella sua risposta ha ribadito che Civitacampomarano forse andrebbe ricostruita più in là rispetto al fronte di frana che la minaccia e il borgo potrebbe diventare un museo. «Ma è solo una mia idea», ha calmato subito le acque.

ppm

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