A due giorni dall’arresto del sindaco di Riace Mimmo Lucano, ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti, continuano a giungere messaggi di vicinanza e solidarietà al primo cittadino diventato simbolo dell’accoglienza, tanto che la Rai gli ha pure dedicato una fiction, con protagonista Beppe Fiorello, mai andata in onda e attualmente ‘bloccata’.
L’Anpi, l’Arci, la Cgil, Libera e Articoloo 21 in una nota congiunta si sono schierate al fianco di Lucano: «Riace, un piccolissimo paese quasi spopolato della profonda Calabria – sottolineano le associazioni – è diventato un simbolo nel mondo. Il modello Riace è semplicemente la straordinaria dimostrazione che si può costruire un efficace sistema di accoglienza diffusa, che l’integrazione rappresenta una importante occasione di sviluppo per il territorio, che costruire una società inclusiva e accogliente è un vantaggio per tutti. Un’utopia contro la quale negli ultimi mesi aveva fatto già balenare le sue accuse il Ministro dell’Interno: la colpa di Riace sarebbe quella di aver accolto troppo, anche oltre le decisioni delle commissioni prefettizie. Sta di fatto che i finanzieri stamattina hanno arrestato, ai domiciliari,
l’uomo-simbolo di quella esperienza, il sindaco Mimmo Lucano, con l’accusa, tra l’altro, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le inchieste della magistratura si rispettano sempre, ma questa ordinanza nei fatti blocca l’esperienza più significativa che dimostra come integrazione e accoglienza siano la chiave di volta per risollevare l’intero Paese. Restiamo in attesa di conoscere i dettagli del provvedimento, ma esprimiamo solidarietà al sindaco Mimmo Lucano e ci mobiliteremo per confermare tutta la nostra vicinanza alla comunità di Riace».
Dello stesso parere anche l’associazione molisana ‘Padre Giuseppe Tedeschi, che evidenzia come Riace «dal 1998 ha fatto dell’accoglienza un vero esempio di integrazione tra popolazione locale e uomini, donne e bambini che, scappando da guerre, violenze e persecuzioni, raggiungevano le coste della Calabria su barconi o imbarcazioni di fortuna. Dei 1700 cittadini che vivono in questo comune, oltre 600 sono persone accolte di diverse nazionalità, razze, culture e religioni.
Il progetto di accoglienza umanitaria è diventato nel corso degli anni un esempio pilota a livello nazionale ed internazionale. Il sindaco di Riace è stato arrestato per aver avviato un sistema di accoglienza che ha fatto sì che un paese del Sud d’Italia non morisse come succede quotidianamente a tanti paesi che vedono giovani e interi nuclei familiari emigrare verso altre nazioni.
“È vero che appartengo alla classe degli ultimi, praticamente zero. In tutti questi anni abbiamo unito le nostre debolezze con tanti altri disperati di ogni parte del mondo. Abbiamo condiviso un sogno di una nuova umanità libera dalle mafie, dal razzismo, dal fascismo e da tutte le ingiustizie”, queste le parole di Lucano pronunciate a giugno 2018 e su queste affermazioni, l’Associazione Padre Giuseppe Tedeshi aderisce alla manifestazione “Riace Non si Arresta” in programma sabato 6 ottobre a Riace per esprimere solidarietà e vicinanza a Mimmo Lucano, arrestato per “favoreggiamento all’immigrazione clandestina”, e promossa da una Rete di Associazioni che ogni giorno provano a spezzare questa deriva di pregiudizi e discriminazioni nei confronti di uomini, donne e bambini costretti a scappare dalla propria terra d’origine per costruire un futuro migliore».