Chiedono il rifinanziamento della cassa integrazione per le aree di crisi complessa, perché altrimenti i 262 dipendenti della Gam dal 5 novembre sarebbero in mezzo a una strada non potendo accedere nemmeno alla Naspi. Al ministro dello Sviluppo e del Lavoro Di Maio, oltre che ai parlamentari (Federico, Ortis, Di Marzio, Occhionero e Testamento), al governatore Toma e all’assessore Mazzuto, le federazioni del settore alimentare di Cgil, Cisl e Uil sollecitano l’incardinamento e quindi la soluzione di una più ampia vertenza Molise: terra «connotata da un forte calo demografico, da un alto tasso di emigrazione che ogni anno svuota il territorio di 2000 persone» e che «ha un tasso di disoccupazione tra i più elevati d’ Italia».
Nel settore alimentare – focalizzano poi i segretari Florinda Di Giacomo, Raffaele De Simone e Raffaele Primiani – hanno chiuso molti stabilimenti e l’ara di crisi complessa non ha prodotto benefici. Proprio nel perimetro dell’area di crisi si trova la Gam, per la quale il Mise ha aperto un tavolo di crisi. A quel tavolo sono stati firmati due accordi il 28 febbraio 2017: il primo – ricordano – «con Agricola Vicentina del Gruppo Amadori che si è aggiudicata il bando di vendita dell’incubatoio e del macello e sta procedendo alla ristrutturazione dell’azienda e il secondo accordo firmato con la Regione Molise per avviare politiche di formazione, ricollocazione e sostegno al reddito per i 262 lavoratori. Il processo di rilancio di questa azienda vetusta, obsoleta e compromessa fortemente dalla crisi è un processo lungo che dura anni. A gennaio 2018, ci saranno le prime assunzioni presso l’incubatoio, ma sono numeri assai esigui, la parte più consistente dei 262 lavoratori dovrà essere avviata al lavoro, man mano che si procederà alla ristrutturazione del macello».
Nella nota i sindacalisti non si attardano sugli elementi di difficoltà che nelle ultime settimane sono diventate evidenti per quanto riguarda il macello, elementi che comunque i destinatari della lettera conoscono (o possono conoscere) con facilità: basta leggere l’ultimo verbale della task force insediata al Mise (che si è riunita il 6 settembre). Adesso l’urgenza riguarda la proroga della Cigs, come chiesto con l’accordo siglato lunedì in Regione. Va scongiurato, sottolineano le tre sigle, un dramma sociale. «Vi è dunque la somma urgenza di rifinanziare lo strumento di Cisg per permettere l’allineamento dei tempi di rilancio delle attività produttive con l’inserimento via via dei lavoratori e uno strumento adeguato di sostegno al reddito dei lavoratori. Non possiamo permettere che i lavoratori della Gam e i tanti lavoratori che hanno perso il posto di lavoro siano abbandonati a se stessi. È necessario – concludono i segretari sollecitando un tavolo di confronto – un impegno da parte vostra che porti avanti la “vertenza Molise” al fine di trovare soluzioni idonee ai problemi relativi all’assenza di investimenti, alla mancanza di lavoro, all’inadeguatezza delle politiche attive e all’insufficienza di politiche passive».
Martedì l’incontro con gli assessori sul potenziamento dei Centri per l’impiego
Ci sarà un incontro tecnico martedì 16 ottobre tra il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio e gli assessori regionali: l’obiettivo è definire le modalità operative per rafforzare i Centri per l’impiego.
Il tavolo servirà per costruire il modello dei ‘servizi per il lavoro’ che sarà elaborato nel rispetto delle norme e delle peculiarità delle singole Regioni. Dal Ministero escludono un modello che riporti i Centri per l’impiego sotto l’ambito provinciale.