Una famiglia di Campobasso con un bimbo al nido e un altro alla materna, mediamente, spende 260 euro al mese (la media nazionale è di 382): 168 per la retta dell’asilo (a livello nazionale la media è di 300) e 92 euro circa per la mensa (la media nazionale è di 82). Rispetto a un anno fa un lieve aumento, rispettivamente dello 0,04% e dell’1%. Un caso a parte quello di Isernia, dove attualmente non ci sono nidi comunali e il servizio di mensa scolastica è stato sospeso.
Il quadro emerge dal secondo dossier “Servizi in… Comune. Tariffe e qualità di nidi e mense”, diffuso ieri da Cittadinanzattiva.
Nel report anche i dati sulle abitudini e le preferenze dei più piccoli. Il 57% dei bimbi che mangia a mensa lo fa con piacere, soprattutto perché può stare insieme ai compagni (90%). Tra quelli che non amano mangiare a scuola, il motivo per due su tre è la monotonia del cibo, per circa la metà la scarsità delle porzioni, per uno su quattro la fretta con cui bisogna mangiare e l’ambiente poco confortevole e colorato. L’indagine ha riguardato 51 scuole di 12 regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria); 598 gli intervistati fra bambini, docenti, genitori e rappresentanti della Commissione mensa. Solo il 14% dei bambini dice di mangiare tutto a mensa, il 35% di mangiare solo alcuni cibi, in particolare dolci e gelato (77%), pizza (75%), carne (63%), frutta fresca (58%), pasta al pomodoro (50%). Fra i cibi meno graditi, verdure cotte e minestre (rifiutati da due terzi dei bambini), pesce (sgradito al 58%), pasta in bianco (44%).
Per l’81% dei genitori il menù è vario e rispetta la stagionalità dei prodotti. Rispetto alle quantità, il 65% ritiene che le porzioni siano equilibrate e l’83% che i propri figli mangino volentieri a mensa. Più della metà (58%) non sa se a mensa vengono serviti prodotti biologici.