Un po’ di erba? No, l’erba è soltanto roba da conigli. Dopo i saluti del padrone di casa, il rettore dell’Unimol Gianmaria Palmieri, la presidente dell’Ordine dei giornalisti Pina Petta accoglie così i 450 ragazzi delle superiori che affollano l’aula magna. Con indosso la maglietta e il bracciale col logo ‘Molise senza sostanze stupefacenti’, sono pronti per questo insolito inizio settimana. «Si può essere trasgressivi e ribelli anche senza stupefacenti», aggiunge Pina Petta. Anzi, chiuderà padre Lino Iacobucci che tanti ne ha salvati in questi anni, «siate trasgressivi e non drogatevi».
Il Molise presenta dati allarmanti e, ancor più inquietante, in un clima di sottovalutazione del fenomeno che rende i giovani più incoscienti delle conseguenze. Per questo l’Ordine degli avvocati di Campobasso guidato da Demetrio Rivellino ha organizzato, con il coordinamento di Mariano Prencipe, questo confronto. Confronto – trasmesso in diretta da Teleregione e Telemolise – a cui danno il loro contributo la magistratura con la Procura di Campobasso, l’Ordine degli psicologi e quello dei giornalisti, l’Usr, l’Asrem, la Consigliera di parità, il pastificio La Molisana che ha realizzato i gadget e la comunicazione.
In platea le più alte cariche istituzionali. Apre i lavori il procuratore Nicola D’Angelo, motore di questa nuova stagione di mobilitazione e lotta senza quartiere allo spaccio e al consumo di droga. Anticipa il momento clou che sarà il racconto di Ivan, «un ragazzo come voi, un ragazzo molisano che a 17 anni era un modello, andava a scuola e al Conservatorio. In poco tempo – rimarca il magistrato – si è trovato a strisciare per le strade. Ricorderà i suoi anni di sofferenza e ognuno di noi uscirà di qui convinto che deve fare di più. Abbiamo chiamato voi, ragazzi, perché per il progetto ‘Molise senza stupefacenti’ – e il bracciale e la maglietta fra pochi giorni avranno un valore importante – abbiamo bisogno della vostra capacità di sognare e realizzare i sogni. Qualcuno ha detto che un Molise senza droga è impossibile da raggiungere, con voi ci riusciremo. Da terra ‘che non esiste’, questa sarà la terra dove si realizzano i sogni impossibili».
Anna Paola Sabatini dirige la comunità scolastica molisana. Sa, e lo dice nel suo intervento, che anche nelle aule molisane ci sono casi di «ragazzi spezzati». L’incontro di oggi, dice agli studenti, «vi deve dare la spinta a essere sentinelle. E non state a sentire chi parla di droghe leggere. La droga è droga, fa male alla vostra vita e alla società». Dalla direttrice dell’Usr anche un appello agli adulti, in particolare ai docenti. «Perché i nostri ragazzi sempre più diffusamente si avvicinano alle dipendenze? Sicuramente stiamo vivendo un momento di grande crisi che non dà loro riferimenti e prospettive. Allora, agli insegnanti dico: non abbiate paura di dare regole ai ragazzi».
La droga distrugge, ripete il presidente del Foro di Campobasso Rivellino. E a trasportarla, cederla, venderla e abusarne si rischia grosso. Viviana Di Palma, sostituto procuratore al Palazzo di Giustizia di viale Elena, spiega i reati previsti e le pene. Ma racconta anche di quando in un panetto di hashish sequestrato e fatto analizzare è stato rinvenuta una piccola parte di sostanza, il resto era composto di resina, plastica, medicinali usati per il taglio. Anche per questo di droghe leggere non si dovrebbe parlare più. Più ‘droganti’ di prima, queste sostanze portano subito a scalare la piramide tragica verso eroina, cocaina, pasticche e crack.
La scelta sta ai ragazzi. Se sono informati sceglieranno meglio. «Siate attori della vostra vita», il consiglio della giovane pm. «Essere rispettati è la conseguenza delle scelte che si fanno».
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Regione quarta in Italia per accessi ai Serd, scende l’età media «Un salto nel buio a cui dire no»
La droga è un circuito perverso che porta alla morte, «fosse anche solo quella dell’anima».
Antonio Lucchetti, direttore sanitario dell’Asrem, interviene dopo la psicologa Giulia Leonelli. Lei ha illustrato quello che avviene alla mente e all’organismo con l’assunzione di sostanze stupefacenti. Emblematico il video che ha proiettato all’inizio della presentazione: un pulcino stilizzato si imbatte in una sostanza. È colorata di giallo, arriva al suo cervello e il pulcino rotola e si libra felice in un mondo di colore verde. Poi corre, sempre più affannato e afflosciato: la cerca per sentirsi bene come la prima volta. Ma invece si sente sempre peggio: l’effetto dura meno e il pulcino perde vita piano piano, a ogni ‘ritorno alla realtà’ sta peggio. Il mondo diventa grigio e poi nero: l’ultima dose non riesce a ingerirla perché non respira più.
La morte, dunque, sottolinea Lucchetti è l’uscita dal tunnel droga. Anche se la morte riguarda solo l’anima. Ai ragazzi chiede di essere «opinion leader del Molise senza sostanze stupefacenti».
Fornisce dati aggiornati. In Molise ci sono sei Serd, la regione è al quarto posto in Italia per utenti che vi si rivolgono. Il totale è stimato in 2.300 persone. Eroina, cocaina, cannabis, alcol (soprattutto fra i giovani) e gioco d’azzardo: questa la classifica delle dipendenze. Inoltre, l’età di chi chiede aiuto ai Serd continua ad abbassarsi: la media è di 35 anni ma i nuovi contatti riguardano una popolazione fra i 19 e i 21 anni, «e siamo già alla fase del consumo di eroina e cocaina», sottolinea il direttore sanitario dell’Asrem.
Infine, il suo appello ai ragazzi che ha di fronte: «State attenti, perché è dietro l’angolo. Magari è una sera in discoteca o al bar. Proviamo, vi dicono. E spesso è un salto nel buio a cui dovete dire no, dite sì alla vita».