Il 5 novembre il Senato avvierà l’esame del decreto sicurezza-immigrazione fortemente voluto dalla Lega. Il cosiddetto “decreto Salvini” è oggetto di scontro in maggioranza, la fronda grillina si è fatta sentire e ha tenuto il punto nonostante le minacce di espulsione arrivate dai vertici. La senatrice Paola Nugnes ha manifestato così le sue perplessità: «Voglio votare contro questo provvedimento, partito male, ma nel caso di un’eventuale fiducia mi riservo di valutare il da farsi. Io sono portatrice della visione originaria, iniziale, del movimento e non condivido questa sua trasformazione alla quale sto assistendo». Il suo collega Gregorio De Falco ha dato conto della mediazione in atto: «Abbiamo registrato qualche miglioria al testo anche importante, però il punto di approdo è ancora lontano: il risultato non è ancora soddisfacente, ma il lavoro prosegue».
Il premier Conte ha esortato ad «assumere un atteggiamento di consapevolezza e responsabilità» e di attenersi «al contratto di governo se un provvedimento si radica in quello che è previsto nel contratto, a un certo punto bisogna tirare le fila». Per Salvini, infine, «nessuna polemica e maggioranza compatta nel nome del diritto alla sicurezza».
Da alcune associazioni molisane (La Città invisibile, Casa del popolo Campobasso, Casa del popolo Termoli, Fondazione Milani, La Fonte, “Mai più sole” – Non una di meno Termoli, Usb Molise, Anpi Molise, Cgil Molise, Faced Onlus e Cooperativa “il Noce”) arriva la forte preoccupazione per la conversione del provvedimento. «La legge creerà una nuova categoria di persone ai margini – affermano -, persone senza diritti, escluse dai servizi, che saranno costrette a vivere nella paura e nella clandestinità. La legge produrrà più insicurezza per tutti, invece che più sicurezza. Invece di favorire l’inclusione favorirà le organizzazioni criminali che vivono di sfruttamento di manodopera a basso costo, spaccio di droga e prostituzione. Inoltre il decreto colpisce duramente il diritto a manifestare e chiunque voglia riappropriarsi di spazi abbandonati, in risposta alla crescente emergenza abitativa». Di qui l’appello ai parlamentari molisani a «fare la loro parte dicendo no a una legge ingiusta e irresponsabile».
Tra i punti più controversi del decreto, secondo le associazioni, ci sono: l’eliminazione della protezione umanitaria che limita il diritto costituzionale all’asilo che porterà a un netto aumento degli irregolari; i richiedenti asilo non potranno essere più accolti nello Sprar, solo nei Cas; ai richiedenti asilo sarà vietata l’iscrizione anagrafica; sarà reintrodotto il reato di blocco stradale con pene da 1 a 6 anni; la militarizzazione dei vigili urbani con le pistole taser e estensione dei Daspo urbani; sarà liberalizzata la vendita dei beni sequestrati ai mafiosi; è prevista la reclusione fino a 4 anni per chi organizza o promuove “invasioni di terreni o edifici” con una multa fino a 2.064 euro.
«Chiediamo – concludono le associazioni – ai parlamentari molisani Giuseppina Occhionero (Leu), Rosalba Testamento e Antonio Federico del Movimento 5 Stelle, ai senatori molisani Fabrizio Ortis e Luigi Di Marzio dei 5 Stelle di sostenere in via prioritaria la non conversione in legge del decreto». Quanto meno, sollecitano l’abrogazione degli articoli 19 (utilizzo pistole taser), 21 (estensione Daspo urbano), 23 (blocchi stradali), 30 e 31 (occupazione di immobili), 36 (razionalizzazione delle procedure di gestione e destinazione dei beni confiscati).

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