Il sisma del 2002 per il Molise è una «piaga che non si è rimarginata e non si rimarginerà mai».
Il messaggio del governatore Donato Toma, assente perché impegnato nei lavori della Conferenza delle Regioni e quindi letto dal vicepresidente della Regione Vincenzo Cotugno, ha chiuso la seduta del Consiglio dedicata alla Giornata della memoria. «Una tragedia che avremmo voluto, con tutte le nostre forze, scongiurare e, men che mai, raccontare ai posteri. Invece, lo facciamo esprimendo il cordoglio mai lenito per gli “Angeli di San Giuliano” e le altre vittime del sisma e testimoniando la nostra vicinanza alle loro famiglie ma, prima di tutto, per un atto di responsabilità che non può, non deve prestare il fianco alla retorica, ma interrogare a fondo le nostre coscienze», le riflessioni di Toma.
«Chiediamo che tutte le scuole siano sicure. Vogliamo che nessuna mamma, nessun papà pianga, come noi, i loro figli», disse Nunziatina Porrazzo ai funerali delle vittime della Jovine. Da allora, una nuova consapevolezza del problema della sicurezza nelle scuole. Ma l’appello della “mamma coraggio”, ha riconosciuto Toma, «ha messo, e continua a mettere, a dura prova quanti, nei diversi livelli istituzionali, lo hanno raccolto e fatto proprio sul piano concettuale, ma non sono riusciti sempre a trasferirlo su quello fattuale. La situazione dell’edilizia scolastica del Paese è drammaticamente nota. Il Molise si allinea ai dati nazionali, anche se è il caso di rilevare – e non è fatto di poco conto – che la situazione risulta essere migliore rispetto a quella di altre regioni d’Italia. Molto è stato fatto. In questi 16 anni, diversi edifici sono stati migliorati e adeguati, sono stati costruiti plessi e poli scolastici con criteri antisismici. Ma molto resta ancora da fare, non dobbiamo fermarci, la nostra missione deve essere quella di non avere un attimo di tregua fin quando non saremo in grado garantire scuole sicure su tutto il territorio». Dal 2003 molti annunci da parte dei governi nazionali per la sicurezza delle scuole, ma l’obiettivo «non si è tradotto, fin qui, nella messa in campo di azioni e risorse coerenti a sostenere tali impegni. Occorre un deciso cambio di passo. Gli esperti, da anni, ci ammoniscono sulla necessità di intervenire seriamente con un Piano straordinario di adeguamento o miglioramento sismico su tutto il patrimonio, pubblico e privato, del Paese, e fanno notare che, nel medio e lungo periodo, lo stesso avrebbe costi decisamente minori rispetto a quelli che occorrono per l’attuazione della ricostruzione post sisma. Ci vuole un impegno corale, una scelta politica che superi anche le anguste logiche di partito, per il raggiungimento di uno scopo che non ha né colori, né bandiere. Devo dare atto che questo Consiglio regionale ha dato prova di grande maturità approvando all’unanimità, lo scorso 1° ottobre, un ordine del giorno che affronta a trecentosessanta gradi il tema della sicurezza nell’edilizia scolastica. Un atto che, senza pretenziosità, si inserisce nell’alveo di quelle azioni politiche utili a non dimenticare, a onorare la memoria dei “piccoli angeli” di San Giuliano di Puglia, a fare in modo che il messaggio lanciato da “mamma coraggio” non resti inascoltato e sia sempre dirimente nel nostro agire politico».
Ad aprire i lavori, il presidente dell’Assise Salvatore Micone che, in occasione dell’anniversario, ha inviato una lettera al ministro dell’Istruzione Bussetti, ringraziandolo per la «vicinanza concreta» dimostrata nei confronti del Molise dopo il sisma del 16 agosto e invitandolo a venire in regione «possibilmente per il prossimo 22 novembre, in occasione della Giornata nazionale della sicurezza scolastica, che vedrà svolgersi proprio a Campobasso un’iniziativa organizzata dal Miur».
«Nel tempo, il dolore iniziale – ha scritto Micone a Bussetti riferendosi a San Giuliano -, seppure mai scomparso completamente, si è però declinato in iniziative diverse perché quello che è accaduto non trovasse più ripetizione, ma è stato anche occasione di testimonianze di impegno nella prosecuzione delle vite di chi al crollo è sopravvissuto o ne è comunque stato toccato direttamente. Abbiamo due ragazzi sopravvissuti che sono diventati geologi, un altro superstite oggi campione paraolimpico, la sorellina di due bambini, entrambi deceduti, oggi Cavaliere al Merito della Repubblica e il figlio della maestra perita, che ha pensato di mettere a disposizione dello Stato la propria vita attraverso un impegno nella Guardia di Finanza. Tutti esempi che sono accomunati da un messaggio di grande speranza e di forte senso della vita nonostante tutto».
«Ci fermiamo nel ricordo di quell’immane tragedia che il 31 ottobre 2002 strappò ai loro cari 27 bambini ed una maestra per il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia. Il crollo della scuola negò a quei bambini la possibilità di diventare adulti e da quel giorno l’anagrafe del Comune di San Giuliano di Puglia fu privata di un’intera generazione, la classe del ’96», così il vicepresidente Cotugno.
Filomena Calenda, consigliera della Lega, è tornata al giorno della tragedia: «Ho immaginato quelle mamme, quei papà, i nonni, gli zii, i fratelli, tra la polvere che tappava il respiro, l’odore acre della distruzione e la speranza strappata. Ore interminabili, lunghe che non avranno mai fine. È per loro, per gli angeli di San Giuliano, per i loro genitori, per tutti i genitori, che dobbiamo garantire la sicurezza». Calenda ha proposto di inserire nella celebrazione della Giornata della memoria la relazione in Aula, da parte del governatore, di quanto è stato fatto e quanto c’è da fare per la sicurezza delle scuole.

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