Piano degli interventi post terremoto, bolli auto, Korai, contributi al progetto ‘Turismo è Cultura’.
Sono alcuni degli argomenti discussi in Consiglio regionale nella seduta di ieri pomeriggio. Ma si è parlato anche della circolare che il presidente della Regione ha emanato in merito all’autorizzazione per la partecipazione a eventi (anche televisivi) da parte dei dirigenti regionali. È stata Micaela Fanelli del Pd a presentare un’interpellanza. «Toma pensa di essere in diritto di togliere la parola a qualsiasi dipendente su qualsiasi materia? Decide lui se e chi può parlare? In questo modo si lede il principio del corretto esercizio dell’autonomia della sfera amministrativa rispetto a quella politica». Di segno opposto la risposta del governatore: l’articolo 33 dello Statuto della Regione prevede che il presidente sovrintende alla struttura. L’esigenza, ha detto anche più tardi tornando sull’argomento in merito alle interrogazioni sullo stato dell’arte in tema di post sisma, è che i vertici della Regione siano informati dai dirigenti, quanto meno. Sul piano degli interventi per il terremoto del 16 agosto, ha aggiunto, «sto ancora aspettando che il dirigente che è andato a Roma l’altro giorno mi relazioni. Non mi possono arrivare gli atti da firmare all’ultimo momento, perché la responsabilità è del presidente e non dei dirigenti».
Quanto alla sanità,ha ribadito che questa settimana punterà a sbloccare la situazione, altrimenti venerdì informerà l’Aula sulle azioni che intende mettere in campo per ottenere la nomina del commissario, che manca da sei mesi. «Vado a Roma per capire cosa sta succedendo a Palazzo Chigi perché, sia per la sanità sia per il commissario, non ci è chiaro cosa stia accadendo».
A Roma, inoltre, oggi pomeriggio il presidente parteciperà alla riunione al ministero dello Sviluppo per risolvere il problema del fitto di ramo d’azienda con Solagrital, il cui mancato rinnovo ostacolerebbe la concessione di un altro anno di cassa integrazione per i 262 addetti. «Una riunione importantissima, con me porterò tutto lo staff dirigenziale. Diciamo che sono in tenuta da alpinista per scalare una montagna di problemi. Quella di oggi è una riunione in cui bisogna decidere, in un senso o nell’altro perché tempo non ce n’è».
Anche ieri davanti al Consiglio erano in presidio gli ex operatori della formazione professionale. A giugno è scaduto il progetto in cui erano impegnati e aspettano, da allora, di tornare a lavorare.