Dopo l’atteggiamento di chiusura mostrato dalla Fiat nell’incontro di ieri, i sindacati Fiom-Cgil regionale e Rsa Fiom-Cgil hanno annunciato il ricorso all’autorità giudiziaria per tutelare e salvaguardare i diritti dei lavoratori iscritti alla Fiom, ai quali è stato decurtato il salario. “La Fiat ha arbitrariamente negato al segretario regionale Tarantino la possibilità di prendere parte all’incontro – raccontano i sindacati – partecipazione necessaria ai fini della tutela dei propri iscritti, lesi dalle mancanze in busta paga. L’accaduto è stato denunciato alle forze dell’ordine, che sono intervenute sul posto per verbalizzare il fatto. Quindi, con un ora di ritardo rispetto all’orario fissato e nonostante l’ostruzionismo della Fiat nei confronti del segretario regionale, la sola Rsa Fiom ha fatto ingresso nei locali della Fiat aspettandosi di discutere con i vertici aziendali dell’eliminazione della disparità salariale. L’azienda, però, ha mandato i propri legali, che si sono premurati di precisare che l’azione di Fiat nei confronti degli iscritti Fiom-Cgil non è altro che la conseguenza dell’esecuzione del decreto del Tribunale di Larino del 23 aprile 2012 (unico in Italia), che prevede l’applicazione del Ccnl del 2008. A tali affermazioni la Rsa ha replicato sottolineando che tale contratto, però, prevede anche la clausola di “salvaguardia delle condizioni di miglior favore”. “A questo punto – concludono i sindacati – constatato che la Fiat non ha intenzione di dialogare con la Fiom-Cgil, risulta inevitabile adire le vie legali, per salvaguardare il diritto dei lavoratori di scegliere l’organizzazione sindacale di cui far parte senza subire discriminazioni e penalizzazioni economiche”.

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