L’assemblea della rete dei comitati di Campania e Molise, che si è svolta a Sassinoro domenica, ha indetto una manifestazione a Napoli, che si svolgerà entro fine novembre, contro la realizzazione della discarica che dovrebbe sorgere a pochi metri dal confine molisano e su cui sta indagando la Procura di Salerno.
La Regione Molise, la Provincia di Campobasso e numerose amministrazioni comunali molisane hanno formalizzato, inoltre, la contrarietà alla realizzazione di impianti di trattamento rifiuti e di eolico selvaggio nella Valle del Tammaro e sull’area interessata dal Parco nazionale del Matese.
Per queste ragioni, la rete dei comitati chiede ai vertici della Regione di partecipare alla manifestazione a Napoli, per «evidenziare alla Regione Campania la ferma e netta contrarietà delle istituzioni molisane rispetto alle scelte fatte dalle strutture della Regione Campania per impianti privati che non rientrano nelle disposizioni della direttiva europea sui rifiuti, della legge nazionale, della legge regionale campana e del Piano regionale dei rifiuti della Campania, che dispongono che il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti va fatto nell’ambito territoriale ottimale provinciale e non al di fuori della Provincia in cui i rifiuti vengono prodotti. A tal proposito – continua la rete dei comitati – si chiarisce che le 29mila tonnellate annue di frazione umida dei rifiuti prodotti complessivamente in provincia di Benevento verranno lavorate nell’impianto di Casalduni da una società controllata al 100% dalla stessa amministrazione provinciale di Benevento. Non si comprende il motivo per il quale i rifiuti prodotti in altre province della Regione Campania dovrebbero essere trattati in impianti a confine con il Molise, in un’area su cui il legislatore nazionale ha inteso istituire il Parco del Matese».
Scende in campo pure la consigliera del Pd Micaela Fanelli secondo la quale «il presidente Toma ha l’obbligo di intraprendere tutte le necessarie azioni giuridiche cautelative per inserirsi nella pendenza giudiziaria aperta al Tar e dare manforte ai comitati per bloccare l’opera». A Toma, insieme al collega Facciolla, ha già scritto a settembre affinché intervenisse.
«Dunque, anche alla luce dell’interesse della magistratura penale sull’impianto di Sassinoro, il Molise – conclude la Fanelli – deve pretendere il coinvolgimento della nostra Regione, opponendosi in tutte le sedi alla realizzazione di una discarica pericolosa per l’ambiente, per la salute, per l’immagine stessa di un territorio che deve puntare sullo sviluppo turistico e non sulla presenza di impianti inquinanti ed impattanti».

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