Quando anche i più ottimisti avevano perso le speranze, la notizia ufficiosa: l’autorità di vigilanza del Mise ha dato l’ok alla proposta di rinnovo del fitto di ramo d’azienda fra Gam e Solagrital.
In serata, dopo che i protagonisti della vicenda hanno letto la nota del Mise, si registra ancora qualche tensione. C’è una clausola che non era stata concordata con Gam, non in quei termini secondo quanto trapela, e che lascerebbe l’onere finanziario relativo ai 262 addetti in capo alla partecipata della Regione dal 5 novembre al giorno in cui, eventualmente, venisse respinta la proroga della cassa integrazione. Onere per il quale Gam non ha capienza finanziaria e nemmeno potere decisionale, visto che è in concordato e risponde anche ai commissari e al tribunale. Di più si capirà oggi, è il giorno della verità. L’ipotesi che la società riconsegni l’azienda a Solagrital esiste. Sarebbe però nefasta: niente più ammortizzatori.
Al netto di questa variabile non trascurabile ma non ancora compiuta, il vertice di giovedì al ministero del Lavoro è più semplice: lì è in programma l’esame congiunto per l’autorizzazione alla proroga della Cigs. La Regione ne ha chiesto il rifinanziamento per altri 12 mesi. Si tratta di capire se c’è la capienza finanziaria per altri 12 mesi o solo per sei. Il conto va fatto sulle risorse residue rispetto a quelle assegnate al Molise negli anni scorsi. Le stesse che possono essere utilizzate anche per qualche altro mese di mobilità agli ex Ittierre. C’è bisogno che il governo nazionale stanzi fondi aggiuntivi per la Gam, questa la posizione di Toma emersa durante l’incontro con una delegazione Ittierre dopo il presidio, altrimenti sarà difficile arrivare in porto. La Regione ha avviato l’istruttoria per la mobilità.
Tornando alla Gam, il governatore (che in mattinata ha scritto anche a Di Maio) dà atto della sinergia fra parlamentari, sindacati e parti datoriali, «per il conseguimento di un risultato che abbiamo incassato grazie alla tenacia e alla perseveranza che non ci hanno mai abbandonati. Un gioco di squadra ben orchestrato che dovrebbe essere preso a modello e mutuato in tante altre vertenze e situazioni che riguardano il bene del Molise e della sua gente. In politica le contrapposizioni sono dannose, servono le convergenze». Toma poi ringrazia i lavoratori e le famiglie «per la compostezza evidenziata a fronte di una situazione difficile, e per taluni aspetti disperata, che siamo riusciti a recuperare in extremis. Non hanno mai perso la calma, si sono confrontati con noi in modo esemplare e, soprattutto, hanno riposto fiducia nelle istituzioni. Ora dobbiamo guardare al futuro, rimboccarci le maniche e pensare alla ripresa produttiva».
Il deputato 5s Antonio Federico, che la settimana scorsa ha sollecitato e ottenuto il vertice al Mise per sbloccare la situazione, sottolinea che il fitto era il passaggio fondamentale per ottenere la proroga degli ammortizzatori: «Ci sono tutte le condizioni per dare respiro a centinaia di famiglie. Continuiamo a lavorare per Gam e per le altre aziende molisane in crisi».
r.i.