C’erano anche dieci molisani all’interno della discoteca a Corinaldo, dove nella notte tra venerdì e sabato, poco prima dell’inizio del concerto del rapper Sfera Ebbasta, si è consumata la tragedia: sei persone sono morte schiacciate dalla calca mentre tentavano di fuggire dal locale, dopo che qualcuno ha scatenato il panico con uno spray urticante. Altre 120 persone sono rimaste ferite, 7 in condizioni gravissime: tra loro anche un ragazzo di 18 anni di Ferrazzano, trasportato in codice rosso all’ospedale Torrette di Ancona, in coma nel reparto di Rianimazione. Eugenio Bove, studente del Liceo Scientifico Romita, era nel locale insieme ad altri amici di Campobasso e, stando alle informazioni trapelate, è stato colpito da una transenna durante il fuggi fuggi, riportando gravi lesioni. Nel pomeriggio di ieri è stato diramato il bollettino medico dal primario Abele Donati: trauma cranico e trauma toracico sono le lesioni riportate dai 7 giovani ricoverati in Rianimazione e Terapia intensiva di Cardiochirurgia dell’ospedale di Torrette. «Sono tutti in pericolo di vita – ha spiegato il medico – e in prognosi riservata. Sono tenuti in coma farmacologico. Hanno riportato anche lesioni da asfissia, ma è presto per dire se ci sono anche lesioni cerebrali».I familiari del giovane ferrazzanese hanno raggiunto nella notte di sabato l’ospedale marchigiano, mentre la notizia si è diffusa in paese solo ieri. Tantissimi i messaggi degli amici sui social, dove il ragazzo ha postato la foto dell’evento qualche ora prima della tragedia.
Salvi per miracolo, invece, gli altri 4 amici e la famiglia di Termoli. Giuseppe Spagnolo, 40enne della cittadina adriatica ma da anni residente ad Imola, era nel locale ‘Lanterna Azzurra’ insieme alla moglie, alle due figlie e un nipote.
«Siamo ancora molto provati – ha commentato l’uomo rientrato ad Imola con la famiglia – le immagini dei Tg si commentano da sole, posso solo dire che non dimenticherò mai quello che abbiamo visto e vissuto, fortunatamente avevo comprato uno spazio riservato privè backstage quindi non in mezzo al caos. Ringrazio il servizio sicurezza e tutto lo staff della discoteca che ci hanno sempre assistito».
La strage si è consumata all’una di notte: i ragazzi si sono ritrovati nel locale per la festa organizzata da cinque istituti superiori di Senigallia, dopo il tam tam dei giorni scorsi via social per promuovere il concerto. Le vittime sono cinque minorenni (tre ragazze e due ragazzi, tra i 14 e i 16 anni) e una madre di 38 anni che aveva accompagnato la figlia 11enne.
Secondo le prime ricostruzioni la tragedia è avvenuta su un ponticello che attraversa un piccolo fossato e collega la discoteca al piazzale del parcheggio. Quando i ragazzi hanno varcato una delle tre uscite di sicurezza del locale, decine di loro si sono accalcati per passare sul ponticello fino a quando una balaustra ha ceduto. I primi ragazzi sono così finiti nel fossato, un metro sotto il ponticello, e sono stati schiacciati da tutti gli altri. Nella discoteca, stando a quanto riferito dai Vigili del fuoco, erano presenti oltre mille persone. Troppe, secondo i Carabinieri. Le morti nelle calca sono state provocate dal crollo delle balaustre mentre la folla spingeva per allontanarsi una volta uscita dal locale. È stato il questore a spiegare: «Si è aperta l’uscita di sicurezza – ha spiegato il questore Oreste Capocasa – poi c’è stato il crollo dei parapetti». Decine di ragazzi nella discoteca hanno ripreso con il telefonino le scene della tragedia. I video sono stati già acquisiti dai carabinieri che hanno anche ascoltato i titolari della discoteca. Intanto sono in corso le indagini degli inquirenti che dovranno far luce su due principali interrogativi: innanzitutto si cerca capire chi abbia spruzzato lo spray al peperoncino (diversi testimoni parlano di un ragazzo incappucciato che ha lanciato spray), ma soprattutto se il locale potesse ospitare tutte quelle persone e se ci fossero o meno le necessarie misure di sicurezza. Da quanto accertato erano stati venduti 1400 biglietti per uno spettacolo che si sarebbe dovuto tenere in una delle tre sale del locale, la principale, con una capienza di 469 posti. La struttura, complessivamente, poteva però accogliere al massimo 870 persone. La Procura indaga per omicidio colposo plurimo e il locale è stato posto sotto sequestro.
Il livello di ipocrisia a cui è giunta la società attuale ha dell’inverosimile. Qui non si pensa al fatto che undicenni (ma mettiamoci anche i diciottenni, perché se un messaggio è negativo, lo è per tutti) sono andati ad ascoltare uno pseudo artista che inneggia alla droga, al sesso, al libertinaggio, sbeffeggiando il concetto di autorità come quello genitoriale o attività ben più intelligenti ed orientate alla persona come quelle che ruotano attorno ad una parrocchia, ma si pensa al concetto di SICUREZZA. Signori, non è tanto il fatto che mio figlio, che ancora puzza di latte come si dice a Campobasso, vada ad ascoltare messaggi di morte e li voglia anche imitare, ma quanto il problema della capienza del locale, del numero esagerato di biglietti venduti, delle uscite di sicurezza. E’ come dire: se c’è un incendio, la colpa non è dela sua causa, ma del cerino con il quale è stato appiccato!
Trovo letteralmente assurdo tutto questo, e trovo ancor più assurdo che i genitori non pensino di controllare la natura dei testi di certe canzoni (e quindi dei messaggi che volontariamente mandano), ma di recarsi al concerto con i propri figli perché così sanno che cosa fanno. Ecco l’esaltazione della ipocrisa e, dispiace dirlo, dell’idiozia umana! Non si pensa al fatto che i propri figli stiano diventando schiavi di una cultura di morte, ma al fatto che ci siano le uscite di sicurezza! E poi tutti più sereni perché si è scoperto chi ha spruzzato lo spray urticante…. Recuperate la vostra AUTORITA’, genitori, riprendete il vostro ruolo, ritornate nei ranghi se volete evitare di mettervi le mani nei capelli a seguito di questi ed altri episodi: la loro causa è sotto gli occhi, solo un cieco o un disonesto non la vedrebbero. I mass-media approfondiscano questo tema, non solo quello che pare a loro. Come è stato scritto su un organo della carta stampata, genitori, SVEGLIA!